Premesso che Freevax prima, e Multimedonte dopo (a te poi riserverò un trattamento speciale quando verrai a casa mia
) devono andare a c@@@@re
, io credo che si stia facendo un gran casino, nel senso che si stanno dicendo cose diverse su argomenti diversi.
Il problema affrontato da Freevax, mi correggesse se sbaglio, è il rifiuto della "globalizzazione" (chiamiamola così) del gusto che qualcuno, non so chi tra l'altro, avrebbe messo in atto in ambito mondiale.
Quello che invece sostengo io, e che Lu.K. mi sembra abbia colto perfettamente, è che in ogni cosa, gusto compreso, se non c'è conoscenza e cultura, ben venga qualcuno che ti possa aiutare a colmare questa lacuna, e possa dare un indirizzo di massima sulla giusta collocazione delle cose.
Io ritengo che anche nel gusto ci siano dei dati oggettivi (per farla breve la cacca fa schifo, parliamoci chiaro caro Gabriele), e la cioccolata è buona. Detto questo non c'è dubbio che il gusto personale può spostare il dato oggettivo, ma di sicuro non può eliminarlo, e perchè non può eliminarlo, perchè se la maggioranza delle persone dice che la cioccolata è buona, il fatto che a me non possa piacere, non inficia il dato oggettivo che la cioccolata è buona, punto e basta.
Ad esempio a me la rughetta (o rucola per i Toscani) mi fa vomitare, e non capisco come la si riesca a magiare, ma se tutti quanti al sol parlare di rughetta hanno l'acquolina in bocca, posso ritenere che in assoluto la stessa sia buona, ma continua a far vomitare
Per affermare ciò però, non mi trincero dietro il pregiudizio che siccome la rughetta va di moda non la mangio per non farmi prendere per i fondelli, io non la magio perchè mi fa schifo, e lo posso affermare avendola assaggiata più di una volta, ed in diverse salse. Ecco dove sta la conoscenza delle cose.
Punto secondo: Se la colonna romana tutta afferma ormai da tempo che la fiorentina di Toro è da sballo, il dato è oggettivo, punto e basta, se a qualcuno non dovesse piacere, potrebbero esserci mille motivazioni del perchè non gli piace, ma il dato oggettivo rimane.
Parimenti, se i cosidetti "insegnanti del bere bene" ti dicono che per apprezzare i vini, gli stessi vanno bevuti in una successione codificata, non è che lo dicono così per fare i fighetti, ma perchè hanno provato e riprovato fino a quando si sono convinti con il loro palato che la giusta successione è quella e non un'altra, e così anche per gli abbinamenti cibo vino, non si fanno a caso, ma si fanno a "scuola" con delle tabelle inizialmente che individuano il piatto e ne colgono le caratteristiche (acidità, sapidità, dolcezza, consistenza, ecc. ecc.) per poi fare la stessa cosa con il vino e mettere i due a confronto.
Quindi io non trovo nulla di strano e di preordinato nell'affermare che una buona guida sia da ausilio al neofita, e che attraverso questa lo stesso neofita possa piano piano crescere culturalmente, trovo altresì presuntuoso ritenere che questo è tutto uno stratagemma per appiattire le coscienze altrui.
Poi non c'è dubbio che il gusto è personale e spesso può non sposare il dato oggettivo, ma il dato oggettivo c'è e rimane.
@Multimedonte: la storia del Sassicaia me la so legata al dito, e te la farò pagare
, è solo questione di tempo e luogo