Finalmente ho finito il resoconto di questo giro, miniraduno, gita, sfacchinata, chiamatela come volete, che si svolge da un paio di anni a questa parte, nata da un'idea di Juri (conoscenza del Comitato Orobico) e dal Barbasma (personaggio prima di Qde e ora di LC8.org).
ORE 05.45: RITROVO
Noi bergamaschi (ma non tutti, c'è chi si troverà già alla partenza...) ci troviamo alla rotonda delle Valli. Insolitamente sono un po' in ritardo, quindi raggiunti Juri (Ducati 999), Marco (BMW R1100S) e Fulvio (Kawasaki W650 "Veleno") si parte velocemente, visto che per arrivare al luogo di partenza ufficiale bisogna farne un bel po' di strada e di tempo non se ne ha. A Ponte S. Pietro raccogliamo altri 2 della ciurma, Andrea (Triumph Speed Triple) e Giulio (Honda VTR 1000 Firestorm). Il tempo stringe, e con poco rispetto dei limiti di velocità (cazziatemi, ma nelle gallerie di Lecco ci sta andare un po' oltre) raggiungiamo il "Bar Stop" a Piantedo, dove c'è la partenza.
Briefing pre-partenza
PARTENZA
Ci aspettano un bel po' di carote e mucche, condite con un paio di Caponord... Dopo aver bevuto un caffè che purtroppo non allontana molto il sonno si parte direzione Chiavenna per poi raggiungere la vicina frontiera. Gli agenti hanno qualcosa da ridire sulla 999, sulla Speed e sul VTR (ma le carote e le mucche sono sempre e comunque in regola a prescindere?), ma si passa senza troppi porblemi.
Prima tappa di rifornimento, dove Fulvio mette in posa la mitica Veleno.
Fulvio e Kawasaki W650 "Veleno"
MALOJA
Quando la strada comincia ad arruffarsi, si inizia ad aprire un po' il gas (rispettando sempre e comunque i limiti nei paesi, anche quelli di 30 kmh, anche se fuori dai centri abitati poi...) e il gruppo si sgrana. Mi trovo dietro ad una mucca da strada con le borse, forse una vecchia BMW RS, e mi domando come faccia ad andare così forte... lo passo e solitario arrivo in cima, dove rallento per aspettare gli altri, godermi il panorama e fare qualche foto
il lago al Maloja
io, Juri e la Speed
ALBULA
La strada si fa più stretta e sconnessa e i nostri mezzi ne soffrono un po' a confronto coi maxienduro che sono davanti. Quindi chiudiamo il gas e apriamo gli occhi.
Break all'Albula
Juri, Fulvio, Giulio, Andrea
FLUELA
Scendiamo verso Davos e poi prendiamo per il Fluela. Un po' di lavori in corso frenano il ritmo ma si riesce ugualmente a godere di queste
splendide strade. Al passo c'è parcheggiata una multi, ma nemmeno il tempo di fermarsi che è già scappata...
Giulio dopo la "pausa"
Cosa hanno in comune 'ste due?
OFENPASS
Inizia uno dei tratti più veloci della giornata, infatti bisogna stare attenti agli autovelox. Per fortuna che qualche carotone "è di casa" e sa bene dove si trovano i punti strategici. Anche perchè la strada è perfetta e invita a correre un po'.
Ofenpass
Juri studia la traiettoria ideale
UMBRAIL
Imbocchiamo l'Umbrail e per il tratto asfaltato si alza il ritmo. La strada è stretta e abbastanza sconnessa, terreno ideale per "gli altri", per la multi un po' meno ma si difende bene. Si arrende però definitivamente quando comincia lo sterrato!
Pesci fuor d'acqua
La cima
STELVIO
Torna finalmente l'asfalto per l'ultimo tratto di salita che ci porta in cima all'Umbrail e poi verso il passo dello Stelvio. In cima è il solito caos per trovare il posto ad una ventina di moto, ma arriviamo molto scaglionati e un angolo per parcheggiare lo troviamo. Sosta per pranzo veloce e i primi saluti per chi ci abbandona.
Pausa pranzo 1
Pausa pranzo 2
PALADE
Scendiamo per l'interminabile serie di tornanti dello Stelvio verso Merano. Adesso viene la parte più pallosa, il trasferimento fino a Lana per imboccare il Palade. Menomale che il caldo non è insopportabile e la statale passa più velocemente. Inizia la salita e mi porto davanti per vedere come vanno. Si inizia tranquilli ma poi... ammazza come vanno, soprattutto uno con la Caponord che si mette davanti a fare l'andatura. Io subito dietro, tieniamo alto il ritmo che viene interrotto solamente dai lavori in corso. Arrivati in cima, dopo qualche minuto sopraggiunge Juri visibilmente "alterato" con la sua 999 che non vuol sapere di andare oltre i 5000/6000 rpm. Sempre detto io, "Ducati soldi buttati"; chiamiamo "il Peter" che ci rassicura che è solo un po' di tosse elettronica dovuta agli sbalzi di temperatura e di altitudine. Probabilmente il kit DP scarico racing + centralina mal digerisce certi itinerari da "mucca".
Ducati soldi buttati
PASSO TONALE
La stanchezza comincia a farsi sentire, e il bel tracciato collinare che scende dal Palade ad un certo punto viene preso con più calma, almeno dal nostro gruppetto. Il gas ci viene chiuso ancor di più dalla vista di un Hypermotard infilata sotto di un guard-rail; sembra però che il centauro non abbia subito gravi conseguenze.
Altro palloso trasferimento verso la val di Sole, qualche goccia di acqua (che invece ci riserverà la sorpresa finale) con breve p.s. finale in prossimità del passo. Arriviamo in cima con notevole anticipo sulla tabella di marcia, così decidiamo di fermarci per un bel po'.
Tonale
PASSO GAVIA
La strada dei ciclisti... alle 16.00 di domenica pomeriggio non ce ne sono. Il tempo si rannuvola ma non minaccia pioggia, si riesce ancora a godere del panorama, anche se personalmente cominciano i primi indolenzimenti degli avambracci.
Rinfrescata al Gavia
PASSO APRICA (ma non doveva esserci il MORTIROLO?)
E sì, io Juri, Giulio e Andrea facciamo i secessionisti e visto che ci siamo fermati molto di più al Tonale optiamo per una strada più scorrevole del Mortirolo e facciamo l'Aprica. Il clima ci assiste essendo un po' coperto garantendo la giusta temperatura nel noioso trasferimento Santa Caterina - Tirano. Ultimi sfoghi racing in salita e poi in discesa, dove la leggera pioggia suggerisce di chiudere.
PASSO DEL VIVIONE
Il passo del Vivione è bagnato, già non si va se è asciutto figuriamoci col bagnato. Intanto tirare la frizione è sempre più faticoso, non so se si è indurita o è il braccio che chiede pietà, ma probabilmente è la seconda ipotesi. L'anno scorso non ero così stanco, magari perchè siamo andati più piano. Saliamo tranquilli tranquilli, così limito al massimo l'uso del cambio. Arrivo in solitario, parte del gruppo è già arrivato e altri sono indietro.
Al passo pioviggina e tuona, cattivi presagi?
Non ci si pensa e si entra al rifugio per la mitica cena. Siamo rimasti in 15, i più "strong" o i più "crazy"?
Che bel tempo!
Cena al rifugio
PASSO DELLA PRESOLANA
Dopo cena ci salutiamo. Il nostro gruppetto scende il Vivione sempre sotto la pioggerellina e con l'asfalto bagnato, ma tanto dopo antipasto - primo - secondo - contorno - dolce - caffè e un po' di vino sale anche l'abbiocco. Pausa benza per Juri e Giulio (il VTR oltre a fare il 3 con un litro ha un serbatoio che neanche il Ciao...) a Dezzo di Scalve.
Inizia la Presolana col buio e la solita pioggerellina che non mi fa vedere più nulla oltre la visiera fumè del casco. Juri intanto ci da una dimostrazione di come tengono le Rensport sul bagnato. La goccie ci accompagnano fino a Gazzaniga, dove ci salutiamo con un "ma cosa metti a fare l'antipioggia che ormai siamo arrivati?" Come non detto: dopo 500m inizia il diluvio universale! Vento e pioggia battente, da non vederci, gli automobilisti presi male che vanno a 2 all'ora, io che tento di passarli per raggiungere la galleria. Prima galleria senza piazzola di sosta: briefing con Giulio e tentiamo di raggiungere la seconda. Seconda galleria: mettiamo l'antipioggia, che ormai non serve più perchè siamo fradici, e decidiamo di affrontare il tratto che ci separa dell'ultima e più lunga galleria. Passo un po' di auto intuendo la strada, e finalmente la galleria di Montenegrone, un paio di km di tranquillità! Finita la galleria finisce anche il diluvio, piove ma ragionevolmente, ormai sono arrivato.
Ore 22.15 e ca 750km.
Che dire, un giro fatto soprattutto per "sfida" con se stessi e per godersi un po' di curve, un po' meno il panorama. Forse perchè quest'anno si è andati più forte dell'anno scorso, non abbiamo dovuto recuperare i dispersi ma abbiamo preferito cercare di anticipare il rientro invece che fermarsi di più, anche se il bagnato e il diluvio finale poi l'hanno comunque ritardato.
Soddisfazione anche per i neo-partecipanti come Giulio e Andrea e gli altri; per me rimane il rammarico di essere stata l'unica multi del gruppo. Che l'anno prossimo sia la volta buona per qualche multifriends? Tra l'altro a cena si è discusso di alcune possibili
varianti di percorso per eliminare i pezzi più noiosi.
P.S.: L'anno scorso Gardello mi ha rimproverato di essere stato troppo sintetico, quest'anno sarà soddisfatto?
[Modificato da euke 03/07/2008 16:01]