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Tour 20 passi - Report e Foto

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2013 14:31
24/07/2013 22:11
 
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Re:
multincredibile, 24/07/2013 14:29:

IL MIO REPORT

BREVE PREMESSA

Quando vedo pubblicato sul forum il post che invitava a partecipare al Tour dei 20 passi mi iscrivo senza pensarci due volte e prenoto la stanza al “MONAstero” De Bona.
Dopo poco faccio mente locale e mi chiedo: ma sei sicuro di farcela visto che nell’ultimo anno, complice la nascita del marmocchio, la moto l’hai usata veramente poco e fare 670 km di strade di montagna non si presenta proprio come una passeggiata turistica? Il dado è tratto, mi rispondo, dopotutto si tratta di un ROSP e se ad un tratto del percorso mi troverò in difficoltà abbandonerò il gruppo e virerò verso la base.
Allora è deciso, si partecipa.

L’AVVICINAMENTO DEL VENERDI’

Liberatomi in fretta degli impegni del venerdì do appuntamento al buon Scolopax sulla strada berica per mettere le moto in direzione Vallarsa e, dopo aver scollinato il Pian delle Fugazze, incontrare Cione a Rovereto.
Alle 11.30 imbocchiamo la Vallarsa. Cerco timidamente di ritrovare le “senzazioni” dell’andare in moto nascoste (ma nascoste bene) dentro di me. L’approccio all’ascesa è timido come pure la discesa del versante Trentino. Arrivati a Rovereto agganciamo Cione e decidiamo di procedere verso Folgaria, imboccare poi il passo Sommo e, in successione, il passo Vezzena.
Facciamo il pit stop alla trattoria Antico Termine. Entriamo nel locale ed inizia a piovere; giusti in tempo per mangiare all’asciutto, poi vedremo il da farsi. Il tempo di finire un pasto frugale, messo fuori il naso, con gioia troviamo il fondo stradale già asciutto. Via, di nuovo in moto verso l’altipiano di Asiago per proseguire verso Enego. Breve sosta alla Birreria Pedavena e conclusione attraverso la valle del Mis ed il passo Duran preso dal versante agordino. In cima al passo sostiamo tra nugoli di moscerini per infilarci le tute antipioggia visto che stavamo “entrando” in un temporale. La discesa è umida ed il fondo valle a Forno di Zoldo è innaffiato da un piovasco modello Noè. Dopo 450 km di trasferimento arriviamo al campo base dove, alla spicciolata, ci raggiunge il resto dell’allegra brigata dei partecipanti.
La cena del venerdì verrà ricordata per la piacevolissima atmosfera che un affiatato gruppo di amici sa creare e … per un Cioccolatino al latte.

D DAY

L’agitazione per il giorno a venire mi consente solo sei ore di sonno. Mi sveglio anzitempo alle 6 ed inizio lentamente i preparativi alla partenza.
Ore 7.30: semaforo verde. Chissà come andrà la giornata. Calma e sangue freddo. Obiettivo, concludere il Tour senza fare “cazzate”.
Il gruppo parte calmo e compatto e sulla Val Zoldana inizia a scaldare le gomme per la lunga giornata che le vedrà impegnate. L’ascesa al passo Duran, complice il temporale notturno, si presenta umida come la … fronte di un ciclista allo sprint finale.
Andatura modalità passeggio … e 1. Forza, ne mancano solo 19. Si prosegue e senza colpo ferire, dopo aver bevuto anche Forcella Aurine ed il passo Cereda ci troviamo ad affrontare il Rolle che scolliniamo nei i tempi previsti. Bene, è un giro da prendere come una “gara di regolarità” ed è iniziato nel migliore dei modi. Poi giù verso l’imbocco del Valles la cui salita troviamo sconnessa e con molti cantieri. Andatura prudenziale mod. ON.
Messo nel carniere anche quest’ultimo imbocchiamo il tratto che ci porta al Fedaia per poi scendere a Canazei ed attraversare quel purgatorio del traffico chiamato Val di Fassa.
Pagato pegno al signore delle quattro ruote e dei velox inforchiamo il Costalunga e l’andatura comincia a salire come la strada; andatura che aumenta ancora nel bellissimo tratto che porta al passo Nigra fatto di curvoni medio veloci che invogliano a mettere alla prova la ciclistica delle nostre amate moto e i nostri limiti di motociclisti.
Sul finire della discesa troviamo l’insostituibile ed impareggiabile Dandreot che ci porta ad abbeverare le nostre bicilindriche prima di sciogliere le briglie all’imbocco di quella che tutti, nonostante l’abbiamo percorsa già molte volte, non si stancano di riassaporarla. Ascesa al passo Mendola Mod. GP (ma con prudenza).
Ordine d’arrivo (i primi tre ex aequo): Gerry, Niko e Cagnoso … segue a breve distanza il resto del gruppo.
Prima del Palade, che segna la metà dei passi di giornata, ci fermiamo per la sosta panetto (anzi due) e birretta. Stiamo però accumulando un po’ di ritardo sulla tabella. Pazienza, cercheremo se possibile di recuperare nel prosieguo. Arriviamo al Giovo, trastullo per kappisti tassellati, che troviamo trafficato da una coda di Porsche Carrera, non certo a passeggio, che impongono prudenza nei sorpassi. Breve trasferimento in statalona per imboccare l’ascesa al passo delle Erbe (noto anche ai partecipanti come il passo dell’usignolo Genovese).
A circa 10 km dal passo il fattaccio. La mucca di Automedonte scarica il suo “Mucaliere” e decide che quello è il posto dove porre fine al suo Tour. Il gruppo si divide. La parte avanti si ferma al passo e, preso atto della situazione, decide che dato l’opportuno sostegno al multifriend in difficoltà si può continuare per completare il giro programmato.
Allora in moto, direzione Corvara per affrontare il gruppo Sella (Gardena, Pordoi, Sella e Campolongo: passo n. 16) che troviamo bagnati da un temporalone. La fatica si sta cominciando a far sentire. Il braccio sinistro mi duole e pure il culo (dato che ho la sella 2004 in mogano ricavato dal pieno) inizia a manifestare un certo malessere (non fraintendetemi).
Nella discesa del Gardena sento improvvisamente dietro di me un rumore strano. Ma cos’è? Non è un rumore di motore … è una discoteca su due ruote. Azz, vedo comparire nello specchietto un’HD Street Glide arancione con radio a palla che scende allegramente nonostante il fondo infido. Sto a destra il più possibile per farla passare. Il tizio (Tetesco di Germania) mi supera all’interno di un tornante a sinistra e compiuto il sorpasso getta a terra il mozzicone di sigaretta che aveva tra le labbra. Okei, vai con Dio. Dopo poche curve mette la freccia a destra invitandomi a passare. E allora, a che gioco giochiamo?
Completiamo il sella Ronda, affrontando anche un breve tratto sterrato bagnato, per poi superare il passo Valparola e il passo Falzarego prima di arrivare a Cortina dove, ricongiunti Cione e Cagnoso che allarmati dal ritardo accumulato avevano deciso di non fare più alcuna sosta e completare il giro, attacchiamo il passo tre croci (n. 19) che, personalmente, mi ha molto divertito nonostante la stanchezza che oramai faceva sentire tutto i suo peso ed il fondo che in alcuni punti mi ha fatto preoccupare per gli sbacchettamenti all’anteriore.
Ed eccoci infine sulla via che conduce al passo monte croce comelico, l’ultimo, il n. 20.
Ricompattato quel che resta del gruppo iniziale attacchiamo la salita. A circa metà ascesa, in piena accelerazione, il motore della mia amata 1000 improvvisamente si spegne. Ma che cosa succede? La mia ducatona (che ha compiuto 110.000 km durante il Tour) sta accusando il peso di un giro così impegnativo? Non lo so e non m’importa, quello che so è che completerò il giro in programma anche se dovessi spingerla a forza di braccia su per il 20esimo passo. E' pero la mia giornata fortunata; spento il quadro lo riaccendo e tutto ritorna a funzionare perfettamente. Riprendo la via per l’ultima tappa. Raggiungo gli altri al passo e scatta la meritata foto del gruppo degli 11.
Facciamo ritorno alle 21.30 al "MONAstero" De Bona. Stanchi ma felici di aver portato a termine l’impresa.

RINGRAZIAMENTI

Ai NON organizzatori per la splendida idea di questo NON giro e a tutti i partecipanti.

Un ringraziamento speciale a Scolopax per la giusta tirata d’orecchi.

Mi spiace solo per chi non c’era.

A presto.

P.S.: Statisticamente il 100% delle BMW partecipanti si è fermato a causa di problemi mentre il 100% della Ducati è arrivato a destinazione sulle proprie ruote compresa la mia che ha compiuto 110.000 km e ancora si difende.

P.P.S.: W i Cioccolatini al latte.





Ottimo report a parte un piccolo errore riguardante l'arrivo sul passo della Mendola [SM=x52773] [SM=x52773] [SM=x52773]
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