1) Che senso ha correre? Perché lo fai?
E' una passione, un modo per staccarsi momentaneamente dai problemi e dalle preoccupazioni della vita e tuffarsi in un mondo diverso, con altri problemi e altre difficoltà, ma che mi fa sentire più vivo.
E' una valvola di sfogo e anche un modo di mettersi alla prova e sfidare i propri limiti.
2) La domanda può apparire scherzosa, ma che differenza c'è fra te e Valentino Rossi, o Casey Stoner, o Fabrizio? Si, insomma, come ti vedi come pilota, come ti percepisci, che limiti hai e che cosa hanno i top rider più di te? Un tocco naturale, molto allenamento, una struttura che li segue? Un'organizzazione che negli anni li ha fatti crescere?
Bhe sono convinto che di fondo ci deve per forza essere un talento naturale e una sensibilità acuita da anni e anni di pratica.
Allenamento, soldi e una struttura ben organizzata alle spalle sicuramente permettono di fare grandi cose, ma se uno non è un fuoriclasse non potrà mai arrivare ai livelli di quelli là "che fanno un'altro sport" (ma anche molto meno).
Personalmente non mi reputo un pilota. Riesco ad andare discretamente, ma non posso aspirare a niente di più che a divertirmi, e in fondo penso che sia questo quello che serve, divertirsi.
3) Avresti paura a scendere in pista con una MotoGP? O sarebbe una splendida opportunità?
Avrei una paura fottuta! Ma anche un'opportunità che non mi farei scappare per niente al mondo.
Anche se per me è troppo anche la 1098...
Non so, sarà che sono abituato al mio 600ino, ma mi piacciono le moto vecchio stampo, tipo il pantha o le F1... pochi cavalli e poco peso, e manetta sempre spalancata senza troppi timori. Moto non facili, assolutamente, ma non esagerate. Sarò controtendenza, ma a me piace questo.
4) E se per assurdo la Ducati ti chiamasse per il giro a due con Mamola sulla sua MotoGP, andresti a cuor leggero? Porteresti tu Mamola a fare un giro e poi fareste cambio?
Come sopra, paura tanta, ma anche una curiosità indescrivibile. Il viceversa, mi ha sempre incuriosito l'idea di andare in pista portandomi un passeggero; sarà che ho imparato ad andare in moto con sempre qualcuno sul sellino posteriore...
5) Ci racconti le tue emozioni in pista e quelle di pilota?
Non sono emozioni facili da raccontare, anche perchè ogni sessione, ogni giro, è diverso e regala emozioni diverse. La tensione prima di entrare. Il senso di libertà che ha portare la propria moto vicino al limite e controllarne le reazioni, anche quelle inaspettate come perdite di aderenza o sbacchettamenti. La frustrazione per non riuscire a fare bene una curva o una staccata, e la gioia viceversa quando finalmente fai il giro buono, magari "combattendo" con qualcuno che non conosci e con cui, poi, nei box fai due chiacchiere come se fosse un amico da sempre. Insomma, le emozioni, sono così tante e tanto diverse, racchiuse in così poco tempo, che non è possibile raccontarle, bisogna viverle!
6) Cosa fai prima di scendere in pista? Manie, superstizioni, paure, trucchi per scaricare la tensione, non hai tensione, non ci pensi...
La tensione e la paura di farsi male c'è e, credo, ci debba sempre essere. Superstizioni non ne ho, ma cerco di curare la preparazione fisica, mangiando il giusto e riscaldandomi con calma: una passeggiatina distensiva, un po' di stretching, un controllo alla moto (olio, gomme e freni), un paio di giri tranquilli per scaldarsi entrambi, poi di nuovo un po' di stretching, e poi giù a manetta finché c'è grip e benzina!
7) Come vivi la moto? Anche al di fuori delle corse.
La moto è il mio mezzo di locomozione. La uso il più possibile, cercando sempre di viverla con gioia.
8) Prima cominciare a frequentare la pista per strada eri un utente modello o qualche volta scambiavi la strada con un circuito? Se si in che modo la pista ha cambiato il tuo modo di andare su strada?
Non sono e non sono mai stato uno scavezzacollo. Sarà che ho imparato ad andare in moto col passeggero, o che mi sono sempre ritenuto abbastanza maturo, però non ho mai rischiato. Ma solo dopo aver cominciato ad andare in pista mi sono reso conto delle potenzialità e dei limiti del nostro bellissimo mezzo. E come si dice: la strada per scorrere, la pista per correre!
9) La tua presenza all' MRC è da attribuire pricipalmente alla partecipazione all'interno del MultiForum che ti ha dato la possibilità di vivere questa splendida esperienza. Te lo sareste mai immaginato mentre postavate il tuo primo messaggio?
Certo che no! E' per questo che amo questo gruppo di amici, che mi rammarico di frequentare troppo poco. Ogni giorni riescono a stupirmi per quante cose riescono ad organizzare. Se penso le difficoltà che ho incontrato io a gestire le uscite con pochi amici di un altro club...
10) Qualche migliaio di euro di moto e abbigliamento, due/tre treni di gomme, 4 giorni di lavoro persi e un paio di migliaia di km in furgone a 100 all'ora (per i più vicini) e la prospettiva di dormire sul pavimento per 4 notti. La domanda è: chi te lo fa fare???
La passione! E soprattutto la consapevolezza di fare un'esperienza unica con persone che anche se vedo per la prima volta, so che posso chiamare amico. E questo è una cosa impagabile.
11) Se una donna ti passa: strappi la licenza, corri a stringerle la mano, provi a ripassarla, te ne freghi, non ci fai caso, ormai le donne sono come gli uomini, provi almeno a uscirci a cena?
Non sarebbe la prima volta e neanche l'ultima. L'andare forte in moto non è questione di sesso, ma di capacità e di determinazione. E le donne ne hanno da vendere. E' il retaggio di una storia del motociclismo fatta di corridori-meccanici che le frega, ma sono sicuro che se ci fosse la possibilità ci sarebbero un sacco di ragazze a fare a sportellate nelle prime file dei campionati più importanti.
Tornando al succo della domanda, proverei sicuramente a starle dietro...
[align=center]la bella, la brutta bestia e il cattivo
un monster(583) è per sempre[/align]