00 23/03/2015 22:02
Re:
Mukkainsana, 12/03/2015 07:55:


Buona parte delle diatribe su Stoner vs le gomme vs Ducati possono essere facilmente risolte guardando su moto.it l'intervista al suo ex-capotecnico Leoni.
Egli afferma che già dal 2007 lo stesso Stoner si lamentava che la Ducati non voltava.
Però, dato che lui comunque rifilava un secondo a tutti, nessuno volle toccare la moto e i risultati sullo sviluppo si son visti.
Hanno bruciato più piloti e dovuto chiamare un "papa nero" (il Barbetta) che avesse il coraggio di tagliare il cordone ombelicale col passato e ruotare sta benedetta V del motore (lo stesso Leoni accenna una analisi tecnica del perchè, se interessa).
Molto onestamente poi ammette che la Ducati 800 del 2007 aveva un vantaggio abissale rispetto alle giapponesi per l'ottimo lavoro svolto nell'inverno precedente dalla casa di Borgo Panigale.
Un solo dato: alla prima gara (quella in cui Stoner passava Rossi sul dritto sverniciandolo letteralmente) Ducati finì la gara con 250g di benzina, Yamaha con oltre 2 chili...fatevi due conti.
Ergo la moto era all'avanguardia, ma non fu mai evoluta nelle giusta maniera, stressando un pilota mostruoso ma fragile.
Questa ultima cosa la conferma anche Leoni dicendo che il secondo mondiale in Honda sarebbe stata una passeggiata ma Stoner lo perse, parole sue, "da coglione".
IMHO il resto è dietrologia, senza una moto decente non vince nessuno, un pilota ciuccio difficilmente si riconferma.
Dal secondo mondiale in poi non puoi essere un miracolato (tipo Hayden o Roberts jr. per esemplificare).
Vale a mio avviso anche per le moto (Suzuki e Ducati 2007).
E' più difficile rimanerci in cima che arrampicarcisi [SM=x52769]



E sono costretto anch'io a stra-quotarti

[SM=x52783]






Cos'è il coraggio? È la paura affrontata più a lungo.