Vacanze in Spagna 2008 dal 28 Aprile al 13 Maggio.
Eccoci qui per il report tardivo delle vacanze in Multi fatte da Razziatomatto e pier.pci in terra Iberica questa primavera.
Moto usate: Multi 620 Dark 2005
Multi 1000 Ds 2007
Costo medio benzina: 1.20 €
Ci siamo spostati da Genova a Barcellona con il traghetto GNV (Grandi Navi Veloci) della Grimaldi vista l’esperienza positiva dell’anno scorso in Sicilia. Il biglietto è stato comprato su internet dal
il sito della Grimaldi al prezzo di 52 € (cabina 49 € + moto andata e ritorno 2 €) più le tasse…..ahimè 199 € totale 251 € a capoccia. Ci siamo fatti i conti e tra autostrada italiana fino al confine (cara come il sangue) autostrada francese,spagnola e dormire una notte in Francia, benzina e almeno due pasti, usura moto per 800 km e natiche a pezzi, abbiamo optato per la nave. Si arriva a Barcellona al molo di Ponente praticamente al limite sud-ovest della città fuori dal traffico ma vicino alle tangenziali. Una volta si chiamavano cinturòn ma ora è tutto rigorosamente in català e le chiamano Ronda…..poco male si capisce sempre molto bene tutto. In poche parole la nave vi lascia presso la Ronda Litoral collegata sia con le autostrade a pedaggio (AP- autopistas) sia con le superstrade gratis (A- autovias). Noi avevamo già prenotato le prime tre notti presso l’
Hostal Guilleumes di Monistrol de Montserrat e avremmo dovuto prendere l’A-2 per Lleida-Lérida e uscire nei pressi solo che il navigatore di mio fra non aveva le mappe della Spagna aggiornate e ci ha fatto fare il giro del menga. Comunque da Barcellona sono 40 km di autovia velocissima. Monistrol è una località tranquillissima molto bella e ben tenuta ai piedi del Montserrat dove in cima sorge un bellissimo monastero. Ci si accede in moto dalla BELLISSIMA strada tutta curve con asfalto meraviglioso dall’abitato di Monistrol o con cremagliera (cremallera) dalla stazione ferroviaria del paese ( 10 min. circa dall’hostal e perfettamente segnalata) o dalla stazione interna del paese ( sempre segnalata) o attraverso la teleferica (aeri) che si trova a una fermata del treno da Monistrol direzione Barcellona. Tutti i biglietti, compresi quelli combinati, si possono comprare in stazione da un semplicissima macchina (accetta tutto comprese le carte di credito). Dalla cima (lo stazionamento in moto costa 2 € a prescindere dal tempo di parcheggio) si può prendere un’ulteriore cremagliera che sale alla cima del Montserrat (monte seghettato) e lo consigliamo vivamente. Il panorama da lassù è mozzafiato e si possono fare diverse passeggiate bellissime. Se si sale con mezzi pubblici si può scendere a piedi da comodi e segnalati sentieri. L’ Hostal ha un ristorante gestito dagli stessi proprietari dello stesso e si mangia bene (provate lo stufato di jabalì con patatas-cinghiale e lo stufato di ternera con setas-funghi).
Ora parliamo di cose serie. La strada che porta al Monastero è un godimento, curve bellissime e asfalto pure. Se in cima volete un surplus di curve girate a destra all’unico incrocio che troverete (indicazioni N-11 Lleida mi pare o A-2,è lo stesso) e fatevi la strada fino all’imbocco dell’autovia…bellissima. Poi potete tornare indietro e godervi il Monastero. Da
questo sito, mettendo in alto España come paese di ricerca, ci siamo scaricati diversi giri suggeriti da motociclisti spagnoli e devo dire che sono stati utilissimi. Le strade suggerite erano davvero belle.
Il primo che abbiamo provato da Monistrol è stato
questo. Il giorno stesso della visita siamo andati a Lleida-Lérida a visitare il centro storico che merita veramente…..Nelle città spagnole che abbiamo visitato le indicazioni erano perfette non ci siamo mai persi e i posteggi moto anche in pieno centro sono abbondanti e gratuiti. Siamo rimasti stupiti dalla quantità dei posteggi moto lungo la Rambla di Barcellona e in cima in piazza Catalunya (dal Corte Inglés per chi conosce la città).
Il terzo giorno ci siamo diretti verso la zona della Conca de Barberà sempre passando da strade interne e poco battute. Solo un piccolo tragitto in autostrada fino a Igualada ( da Monistrol si sale per andare al monastero e si gira a destra segueno le indicazioni per Lleida-Lerida). Da Igualada si prosegue per Santa Coloma de Queralt fino a Montblanc. Noi ci siamo fermati a dormire per i successivi tre giorni all’ Espluga de Francolì (la caverna del fagiano-dal catalano). Le scelte sono molteplici ma noi consigliamo
l'Ocell Francolì oppure Les Disset Fonts (Le Diciassette Fonti) perché li abbiamo provati e ci siamo trovati bene sia come albergo che come cibanza.
Dall’ Espluga, con un minigiro di 2 km, si raggiunge l’abitato di Poblet (Pioppeto dal latino populetus-populus=pioppo) dove c’è un magnifico
monastero cistercense . Vale la pena visitarlo e rilassarsi in questa zona bellissima e verdissima della Catalogna. A circa 50 km di strada velocissima c’è la città romana di Tarragona ( Tarraco ) che dava il nome a molteplici entità Romane a partire dalla regione (Tarraconensis) alle legioni che da lì provenivano. La città è ordinatissima e ovviamente se si è in moto si trova parcheggio gratis in pieno centro e a due minuti dai più importanti monumenti dei nostri (e loro) progenitori. Per i romani è un po’ come tornare (ovviamente in piccolo,di città eterna ce n’è una sola) a casa. I musei sono bellissimi e tutto è tenuto benissimo e
valorizzato quanto basta senza essere ridondante. Al ritorno dalla gita culturale non potevamo che cercare un po’ di adrenalina…..
Questo giro è un assaggio delle strade che si trovano in quella zona. Nei giorni di soggiorno all’ Espluga ce le siamo fatte tutte e vi assicuro che ce n’è da farsi venire la nausea. Si possono esplorare tranquillamente perché come sui nostri monti c’è sempre il ritorno assicurato attraverso le valli vicine.
Il successivo spostamento, sempre rigorosamente su strade interne e poco battute, lo abbiamo fatto verso la zona del Maestrazgo (in catalano Maestrat) una zona selvaggia e montuosa alle spalle del delta dell’Ebro e del Mediterraneo. Il punto di arrivo e partenza per i vari giri è stato la città di
Morella. E’ una città medievale in cima a un bricco pulitissima dove si mangia bene e
si dorme meglio. E’ a 900 e rotti metri e non si soffre certo il caldo. Arrivando noterete le centinaia di torri eoliche disposte sul crinale dei monti attorno a Morella che secondo alcuni ( in Italia ) rovinano il paesaggio e fanno rumore. Io ci sono stato sotto e il rumore che fanno, se lo fanno, è inferiore a quello del vento che soffia e come impatto ambientale….non rovinano una cippa. Certo che se dovessero mettere davanti al Colosseo o alla torre di Pisa magari qualcosa da ridire l’avrei ma qui a Genova li vorrebbero mettere sulla diga…….Comunque anche da qui ci si può sbizzarrire sia a piedi che con la moto. Il giro per la città è un imperativo categorico. Ci si rilassa veramente dopo la giornata in moto a girare per valli e tornanti. Da Morella una gita da non perdere assolutamente è quella che porta a Teruel attraverso due passi da 1700 metri passando da una zona veramente spettacolare del Maestrazgo. Questo itinerario lo ho trovato su un libro in spagnolo España en moto che posso inviare via mail a chi ne fosse interessato. Do comunque l’itinerario da seguire per punti di riferimento. Da Morella, dall’Hotel Cid, si scende verso valle e verso il rifornimento di carburante ( il benzinaio è ben fornito di tutto e io ho trovato lì la lampadina dell’ anabbagliante che mi si era bruciata nel pomeriggio ). La direzione da tenere è Forcall. Si entra in una strada larga per qualche chilometro poi si entra nell’ abitato del paese e si segue per Todolella e la Mata de Morella. La strada si fa più stretta e bisogna guidare con attenzione ma il panorama è stupendo. Anche i paesi più piccoli meritano una fermata per la loro bellezza. Si passa per Mirambel e ci si dirige a Cantavieja. Questa cittadina arroccata ha un colpo d’occhio eccezionale. Arrivati in cima la strada torna a essere in ottimo stato e si prosegue per Fontanete-Villarroya-Allepuz e si segue sempre Teruel, in Aragòn. Arrivati lì posteggiate nei solito parcheggi gratuiti per moto e godetevi questa cittadina tranquilla e ben tenuta dove finalmente per strada sentirete parlare castellano e non più català (non ho nulla contro i catalani, era solo per far notare il cambiamento geografico).
Dopo il meritato riposo la strada più breve per tornare è quella che avete fatto all’ andata. Non preoccupatevi per il rifornimento. Ci sono due distributori (se non tre) lungo la strada. Noi dalle parti di Cantavieja ci siamo beccati un temporale con grandinata (la grandine l’abbiamo solo vista ai lati della strada) ma è servito a rendere le moto uno schifo impiastricciato di fango che mi ha messo di cattivo umore, per essere eufemistico. Al ritorno a Morella potrete mangiare o in centro (i ristoranti si sprecano) o direttamente al Cid dove di solito il menù del dia viene sui 9 € e è buono. Lo abbiamo provato.
Vale la pena di farsi una gitarella fino a Alcañiz, cittadina carina e ordinata ma al ritorno seguire una piccola deviazione a Valjunquera e seguire per La Fresneda e Vallderrobres e Fuentespalda e prendere per Peñarroya de Testavins e Herbès fino a Torre Mirò per fare una strada deserta e bellissima nel cuore del Maestrazgo.
Dopo tutto ciò era nostra intenzione passare (visto le temperature a dir poco estive) gli ultimi tre giorni al mare e così abbiamo pianificato di partire per Altea, vicino a Benidorm, che è una località tranquilla e meno turistica di Benidorm, che era già ora un carnaio.
La mattina, moto bagnata ma non pioveva. Partiamo col c..o stretto e scendiamo verso il mare. All’inizio sembrava che tutto andasse per il meglio…..sembrava perché arrivati a Valencia Giove Pluvio si è rotto le scatole di esserci fausto e ci ha sparato addosso una quantità d’acqua che gli spagnoli della zona (visto che c’è sempre sequìa) non vedevano da anni e per tutto il giorno. Ci siamo fermati esausti a Sueca, una bella cittadina priva però di ogni attrattiva per noi, aspettando la mattina successiva per il da farsi. Abbiamo dormito (lo segnaliamo,non si sa mai) all’Hotel Ciudad de Sueca che ha pure il garage per le moto (fino a ora nei paesi toccati non c’era motivo di temere per la moto) al prezzo di 5 € al giorno.
La sera davanti a una buona cena e qualche cerveza abbiamo deciso che se il tempo la mattina fosse rimasto piovoso, visto che le previsioni facevano vedere che la bassa pressione copriva tutta la Spagna salvo una piccola zona sotto Siviglia ma da noi distantissima, ci saremmo diretti a Monistrol de Montserrat nuovamente, in modo da avere la possibilità, in caso di pioggia prolungata, di andare a Barcellona in treno ma di lasciare le moto in zona sicura e tranquilla.
Puntualmente la mattina dopo……..diluvio. Facce tristi, si carica la moto e si parte. Dopo un centinaio di chilometri, de 370 che dovevamo fare, smette di piovere e iniziamo a asciugarci. Per essere sinceri, io inizio a asciugarmi perché mio fra (Razziatomatto) confidando nella sequìa iberica è partito col giubbotto di pelle. Beh almeno io mi asciugo. Qualche sprazzo di sole ma non vogliamo crederci….per gabbala. Ci guardiamo e scuotiamo la testa. Riinizia a piovere poi smette poi ancora. Mah se piove così va bene dai…..il tempo di pensarlo e inizia, fortissima,litri e litri infinita tipo temporale estivo ma persistente. Ci mancano minimo 180 chilometri a Monistrol. I camion ci fanno l’effetto autolavaggio. Andiamo avanti così. A circa 80 chilometri da Monistrol, a Tarragona , non ci capiamo più una mazza. Siamo in un’atmosfera satura d’acqua. Ci fermiamo un momento al coperto e decidiamo di continuare. Un ultimo guizzo sull’autostrada per guadagnare tempo e poi i luoghi ridiventano conosciuti. Olesa de Montserrat,Aberra,Esparraguera,Igualada….ci siamo. Ancora una decina di chilometri e siamo dall’ Hostal Guilleumes. Siamo al lumicino. Non mi ricordo neanche bene lo spagnolo. Entro e blatero qualcosa e il tipo mi riconosce. Meno male. Gli dico che ci fermiamo quattro notti. C’è posto….ottimo. Smantelliamo le moto e portiamo in stanza i bagagli. Sembriamo bambini felici……doccione bollente e roba a asciugare. La mia borsa da sella Famsa ha fatto passare pochissima acqua anche se diluviava e posso cambiarmi tranquillamente. Le borse di mio fra hanno tenuto perfettamente (borse rigide Ducati). Ci possiamo rilassare e la sera ci pappiamo due bistecche da 250 gr (entrecot de ternera) a testa con una bottiglia di vino della casa (ottimo). Si decide che qualunque tempo faccia, l’indomani saremmo andati a Barcellona (in treno ovviamente). L’orario del treno è a disposizione nell’ Hostal stesso e vediamo che ci sono treno della Generalitat de Catalunya ogni 20 min durante la settimana e 30 min sabato e domenica. Ottimo.
La mattina, dopo l’ottima colazione compresa nel prezzo del Gilleumes, si parte, Piove ma con meno intensità. Alla stazione facciamo il biglietto per Barcellona (3,60 €) dalla macchinetta e accediamo alla stazione. Non si può accedere a i binari se non si ha pagato il biglietto, alla faccia di chi vuole salire a babbo. Il treno è di una precisione teutonica e in un’ ora circa ti porta a Plaça de Espanya (català). Da lì si prende il metro linea L3 e si scende a Liceu, sulla Rambla.
Ovviamente non ha mai smesso di piovere ma comunque siamo riusciti a ritrovare
un ristorante dove fanno una paella strepitosa. A panza piena si ragiona meglio. Insomma per tre giorni ci siamo avventurati per Barcellona e la sera abbiamo fatto ritorno a Monistrol. Il Metro di Barcellona va dappertutto e funziona benissimo.
L’ultimo giorno,fortunatamente, il tempo si è rimesso e ci ha dato la possibilità (visto che la partenza al porto era prevista per le 21.30 e l’imbarco per le 19.30) di fare una gita di 300 km circa (tra andata e ritorno) fino a Figueres a vederci il museo-teatro di Salvador Dalì. Giornata tiepida che ha permesso a mio fratello di finire di asciugare il suo giubbotto in pelle definitivamente, ma di allungarsi come un sacco di patate sull’asfalto…..nulla di grave soltanto il parafango in carbonio saltato sigh, sigh. Il
museo è qualcosa di spettacolare che racchiude tutta la storia di Dalì, genio e sregolatezza.
Finita la visita, ci siamo con calma diretti a Barcellona sulla costiera godendoci la giornata e gli ultimi chilometri in Spagna.
All’imbarco abbiamo conosciuto un simpatico individuo svizzero con un custom Yamaha del ‘73 a cui si è unito dopo poco un altro con una Harley targato Ungheria………abbiamo scambiato due chiacchiere e poi via sul traghetto per Genova. La navigazione è stata tranquillissima ma ai francesi è venuto in mente di fare un’esercitazione della marina militare e ci hanno fatto deviare la rotta allungando il tragitto di due ore…..poco male.
Arrivati a Genova abbiamo salutato i due motociclisti, li abbiamo indirizzati nei rispettivi sensi di marcia (il primo verso Milano e quindi il confine svizzero, il secondo verso La Spezia alla ricerca di un campeggio dove dormire la notte).
Bellissima vacanza in piccola parte rovinata dalla pioggia….ma si sa: il vero motociclista non si ferma di fronte a nulla e quindi……………aspettiamo la prossima avventura.
Hola a todos y hasta siempre!!!!
