da repubblica.it
Il "Dottore" a Madonna di Campiglio parla del contratto e del futuro: "Vorrei un nuovo biennale con la Ducati, sarà l'ultimo ma voglio una moto per vincere". Poi una precisone sulle polemiche con il papà di Simoncelli: "Nessun problema con la famiglia del Sic. Sto lavorando per la fondazione con la fidanzata"
MADONNA DI CAMPIGLIO - Alla fine è arrivata. La notizia più attesa, controversa e temuta (dai tifosi) è ufficiale: Rossi pensa al ritiro. "Vorrei un nuovo contratto in Ducati, un biennale, magari l'ultimo, e poi pensare a come divertirmi". Così Valentino ha aperto la kermesse sulle nevi a Madonna di Campiglio lanciando di sasso tutti.
Certo, a 33 anni suonati e dopo nove mondiali il discorso può sembrare scontato ma nel caso di Rossi non è così perché la sua voglia di correre è sempre apparsa più forte che mai, soprattutto quest'anno, quello del disastro delle prestazioni... Il riferimento, ovvio, va alla Ducati, ma Rossi come dicevamo non si scoraggia e pensa ancora "in Rosso", mettendo le basi per un rinnovo con la casa di Bologna, ma solo se "ci saranno le condizioni per vincere. Penso che per il 2013 - ha detto Rossi - inizieremo a parlare di contratto durante la stagione perchè bisogna organizzarsi, ma non vorrei farlo troppo presto perchè si rischia di perdere concentrazione sulla stagione in corso, però lo faremo". Se la Ducati andrà bene ci saranno pochi problemi a rinnovare, altrimenti? "Tutti i piloti sono in scadenza di contratto quindi forse si potranno mischiare un pò le carte. A me piacerebbe vincere qualcosa qui, far crescere la Ducati, magari fare un paio d'anni anno e poi smettere".
In ogni caso una cosa è certa Valentino non vede un futuro su una moto giapponese. "E' poco probabile", ha risposto secco, per poi ammorbidire i toni: "Però chi lo sa. Non posso dire adesso che sarà impossibile, ma abbiamo iniziato qua e ci piacerebbe vincere qualcosa qua", in Ducati insomma. Quello che conta comunque è la voglia di correre: "La fame - ha spiegato - è la stessa, quando guido bene sono ancora molto veloce. Sono ancora molto competitivo e non ho perso decimi rispetto al Rossi di due anni fa. Certo servono le condizioni giuste. Ci proveremo". Ecco: "fame", il termine giusto che tutti i tifosi vorrebbero sempre sentire in bocca a un pilota e che molti invece non pronunciano più. In questa parola c'è tutto il Rossi-pensiero.
(10 gennaio 2012)
Anche sul trono più alto del mondo, si sta seduti sul proprio culo.