Tra le mete per il nostro annuale viaggio in moto c'era l'Andalusia.
Purtroppo i giorni a disposizione rispetto agli anni scorsi sono stati inferiori ( mica si può essere sempre in ferie
) così abbiamo deciso di effettuare questo tour considerando che alcune principali città andaluse sono state meta di un precedente viaggio.
La trasferta a Barcellona ed il rientro lo abbiamo effettuato a mezzo nave, una traversata di ben 20 ore
interminabili ma: considerando la stanchezza e monotonia di una giornata di solo avvicinamento, il costo tra benzina autostrada e dormire, l'usura gomme, è stata la scelta più ragionevole
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Il giorno della partenza – imbarco alle 23,30- mi dedico alla preparazione delle borse/bauletto, Ike si reca regolarmente al lavoro e Moby è pronta: appena tagliandata dei 24.000Km.
Alle 12,00 mi chiama Ike: “Cla devi venirmi a prendere con la vespa!”ed io : “Comeeeeee?? doveeee?? e soprattutto PERCHE'?”
“All'officina Ducati” mi rimbalza lui “Moby perde olio”
P A N I C O
Fortunatamente nel pomeriggio il problema è stato risolto, nella sfiga abbiamo avuto un colpo di ...
Durante la traversata analizziamo il percorso prestabilito e decidiamo un'inversione di percorso, decisione provvidenziale che ci ha permesso di evitare la perturbazione giunta in Spagna, è stato il nostro primo viaggio durante il quale gli antipioggia son rimasti ben riposti nel bauletto
Passata la prima notte a Barcellona iniziamo il nostro tour, ci prefissiamo di arrivare nella Mancha è una giornata lunga e faticosa, i primi 300 Km sino a Valencia sono in autostrada, annoiati dai rettilinei scegliamo una strada di montagna e dopo altri 450 km prima di raggiungere l'obiettivo. Un'infinità di ulivi ci fanno da contorno
ed il caldo inizia a farsi sentire; nel tardo pomeriggio i mulini a vento ci appaiono all'orizzonte, puntiamo verso il primo insediamento, sono tutti mulini a vento restaurati,
ne visitiamo uno, foto di rito mentre ci guardiamo attorno alla vana ricerca di Don Chisciotte.
Sulla strada ne incontriamo altri sino a raggiungere Campo di Criptana, zona di maggior concentramento.
Troviamo alloggio presso una Casa Rural con tanto di piscina dove, stanchi della giornata, ci premiamo con un bel bagno e con una cena in una taverna tipica
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La seconda giornata ci spostiamo a Siviglia, unica città non visitata in un un nostro precedente viaggio in Andalusia; i km sono tanti (circa 470) ed il caldo è allucinante sembra di avere un phon di aria calda puntato addosso, è preferibile tenere casco e visiera abbassati; un termometro lungo strada ci indica 43° successivamente un altro ne segna 47° sommati al caldo del motore
Speriamo di trovare al più presto un hotel e sorpresa, dopo qualche giro in tondo a causa lavori in corso e sensi unici, ne troviamo uno a 5' da piazza di Spagna con garage per Moby , 4 stelle e a soli 52€ (colazione esclusa ...e che vuoi pretendere!!).
Dopo una doccia rinfrescante ci dedichiamo alla visita della città, purtroppo è lunedì e l'Alcazar è chiuso al pubblico
, ci dirigiamo verso Piazza di Spagna che nonostante i lavori in corso mantiene il suo fascino, la Cattedrale: sulla guida leggiamo “
il consiglio dei canonici volle innalzare una cattedrale così grande che coloro che la vedranno terminata penseranno che erano dei pazzi“ ed in effetti dà questa impressione da quanto è maestosa, la torre della Giralda che fa capolino da diversi angoli, il palazzo arcivescovile, l'archivio delle Indie, piazza Santa Cruz, le viuzze e le piazze.
Ci mettiamo alla ricerca della “Casa della Memoria” per assistere ad uno spettacolo di vero flamenco tablao che si svolge in un pittoresco patio in una stradina del Barrio di Santa Cruz l’antico quartiere ebraico, pieno di negozietti, ristoranti, bar.
Il suono della chitarra andalusa, il canto ed il ballo sulle assi di legno sono veramente emozionanti , il flamenco turistico offerto ovunque non ci interessava per questo ci siamo preventivamente documentati ed indirizzati qua.
Al termine ceniamo in una via piena di cantine, cena a base di tapas e sangria.
Il terzo giorno scendiamo verso sud attraverso Serrania de Ronda sino a Gibilterra, passata la dogana ci dirigiamo alla punta estrema, solo 30 km ci separano dall'Africa peccato per la foschia che non ci permette di vederne la costa.
Decidiamo di non sostare all'interno di Gibilterra troppo turistica per i nostri gusti inoltre dopo due giorni di strade scorrevoli abbiamo bisogno di curve e panorami
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Nel pomeriggio puntiamo Moby verso nord direzione Sierra Nevada. Finalmente i paesaggi diventano interessanti, la guida è molto più piacevole, iniziamo la salita verso Alhama de Granada siamo sui mille metri d' altitudine, l'aria diventa frizzante qualche tornante ed il cielo si fa minaccioso, inizia a calare la nebbia per km non incontriamo neppure una casa così al primo paese decidiamo di cercare per il pernotto.
Troviamo un bar ristorante affitta anche camere, entro e chiedo, ne hanno una libera non è il massimo: piccola e antiquata ma considerato che la zona non offre altro la preferiamo a km sotto la nebbia alla ricerca di un'alternativa. Per mantenere la tariffa giornaliera anche oggi mettiamo alle nostre spalle circa 500 km.
Non essendoci altri ristoranti ceniamo lì, siamo veramente isolati non vi è copertura neppure per i cellulari; due passi lungo la strada nella speranza di prendere la linea per poter contattare casa.
Il cielo si fa sempre più nero, le previsioni alla televisione mettono pioggia intensa chissà se riusciremo a salire sulla Sierra Nevada. La notte piove!
Il quarto giorno partiamo sotto un cielo ancora minaccioso, fortunatamente svalicando verso Granada esce prima un timido sole per far poi spazio ad un cielo sereno. Dopo un tentativo fallito di raggiungere il Sacromonte (quartiere di gitani con case scavate nella roccia) iniziamo la salita verso la Sierra Nevada
, la cordigliera montuosa più alta della Spagna nonché parco naturale.
Incredibile non incontriamo nessun motociclista.
Le curve si susseguono inizia la danza, l'asfalto è ottimo questo è il ritmo che ci piace e che piace a Moby.
Il paesaggio è mozzafiato, sulle cime ancora la neve, sotto di noi le curve affrontate, davanti a noi quelle che ci aspettano, gli scorci da fotografare sarebbero molti ma fermarci significherebbe interrompere la danza.
Raggiungiamo prima la stazione sciistica di Pradollano ai piedi della vetta Veleta (3398mt), la strada termina, torniamo indietro qualche Km e riprendiamo la salita. Pausa caffè. Siamo a oltre 2000mt e la temperatura è piacevolissima forse dobbiamo ancora riprenderci dal caldo si Siviglia!!
E' ora di pranzo ci fermiamo in un ristorante ed essendo questa la zona di stagionatura del famoso prosciutto serrano, ovviamente, non può mancare nel nostro menù.
La destinazione successiva è il Deserto di Tabernas, decidiamo di raggiungerlo attraverso “Las Alpujarras”, territorio collinare caratterizzato da nutriti gruppi di paesini bianchi adagiati su colline scoscese e circondati da fitti boschi; il panorama e le strade meritano il percorso sino a quando per km e km a causa di recenti frane ci troviamo la carreggiata invasa da massi pietre e terriccio
, dobbiamo rallentare l'andatura. A breve il territorio si modifica in modo radicale stiamo entrando nella zona del deserto. In questa zona così arida sono stati girati diversi film western e vi sono ancora visibili alcuni set cinematografici.
Per la notte troviamo alloggio in una casa privata (camera con bagno, arredo nuovo e locali pulitissimi a 35,00€ ) Moby ha trovato ricovero in un garage della signora che ci ha ospitati.
Il quinto giorno partiamo con destinazione parco naturale di Cabo de Gata-Nijar.
Protagonisti della giornata sono le strade e la natura.
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Il panorama desertico ci accompagna ancora per qualche km cedendo piano piano la vista ad un territorio vulcanico. Raggiungiamo l'estremità orientale del golfo di Almeria e ci addentriamo nel parco, le casette di pescatori alla nostra sinistra ed un litorale incontaminato a destra ci accompagnano nel percorso.
In fondo alla spiaggia la strada prosegue a tornanti in salita sino a raggiungere il faro di Cabo de Gata situato in cima al promontorio.
Da qui si gode di una vista straordinaria, restiamo incantati a contemplare questa meraviglia della natura
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Il paese successivo, di architettura nord africana, è Carboneras, la vegetazione si fa ricca di palme, fichi d'india e agavi, con Moby transitiamo nelle viuzze del paese.
Da lì parte, per la gioia nostra e della bimba, una piacevolissima strada di montagna che curva dopo curva ci porterà a Mojacar ancora un paese con case dal tipico intonaco bianco.
Il centro storico resta appollaiato su di una collina, tra il paese ed il mare il litorale è la meta turistica: hotel, ristoranti, bar, locali e negozi ne contornano il lungomare.
Dopo aver saziato la vista
e la scimmia
è il momento di saziare la fame, parcheggiamo Moby.... un ristorantino in riva al mare ci sta aspettando.
Il resto della giornata è tappa di avvicinamento vero Barcellona, decidiamo di proseguire sul litorale sin quasi alla fine della giornata.
Dopo oltre 500 km ci arrendiamo
, ceniamo e pernottiamo in un hotel a bordo strada. Mentre ceniamo inizia a piovere per fortuna dopo un paio d'ore smette.
Sesto giorno maciniamo solo km, in corso d'opera abbiamo deciso di dedicare l'ultima giornata a Barcellona così la sera ci troviamo a cena nella Rambla.
L'unica sosta della giornata, a parte quelle tecniche, è in un paesino di mare per la pausa pranzo. La mattina riusciamo a trovare ancora qualche strada moticiclisticamente valida, il pomeriggio solo strade di grande percorrenza.
Nota curiosa del giorno è la prenotazione dell'hotel, per e-mail avevo contattato l'hotel Campanile dove avevamo pernottato il giorno dell'arrivo, alla mia richiesta per una camera matrimoniale allo stesso costo mi rispondono che l'hotel è al completo allora provo a collegarmi su expendia e trovo la camera disponibile..........
Ultimo giorno relax in Barcellona.
Gentilmente in hotel ci permettono di lasciare in deposito i bagagli e l'abbigliamento tecnico così, liberi, ci dirigiamo verso la collina di Montjuic da cui si gode una splendida vista sulla città di Barcellona.
Qui intorno alla piazza d'Europa è stato costruito l'Anello Olimpico, dalla piazza si innalza la famosa torre delle comunicazioni: la torre Calatrava.
Torniamo in centro e lasciamo Moby al sicuro in un garage al coperto.
Quattro passi nella Rambla già animata di artisti e venditori
, visita al mercato S. Josep la Boqueria con tanto di degustazione.
Tappa d'obbligo all'hard rock caffè per gli acquisti su commissione (chissà da parte di chi....?!),
piazza di Catalunya, il quartiere gotico con la Cattedrale........,
girovagando passano le ultime ore di permanenza in terra spagnola.
Rientriamo in hotel, cambio di abbigliamento e recupero bagagli, ancora una visita (esterna) alla Sagrada Familia
e dopo cena ci indirizziamo al porto per l'imbarco che ci riporterà in Italia.
Moby felice conta 3300 Km in più
Consigli: il viaggio su Grimaldi lines da Livorno ci è costato 100€ in meno rispetto alle GNV da Genova, ottima la prenotazione anticipata delle colazioni e dei pasti decisamente a buon mercato rispetto a i prezzi praticati a bordo ( un primo, un secondo, contorno, frutta, pane e bere acqua o vino o birra € 10,00 a persona).
All'imbarco della moto è preferibile assistere alle operazioni di fissaggio, al nostro rientro è capitato ce la posizionassero vicino ad una colonna e ad una transenna mobile, ho dovuto isolare la borsa laterale dal timore che oscillasse e si rigasse.
Nel vedermi fotografare la moto nelle varie angolazioni un addetto mi ha domandato il perchè la mia risposta è stata “ potrebbero essere la prova alla mia richiesta di risarcimento, le sembra fissata bene? A me no!”al momento dello sbarco Moby era stata spostata e fissata in maniera idonea!!!
Imprevisti: Dirk (nome del tom tom rider) all'arrivo a Barcellona, come il suo predecessore Zumo anni fa, non captava il gps, dopo un reset riparte ma per ben due giorni ogni tanto andava in tilt, giunti al momento cruciale si spegneva e alla riaccensione non teneva memorizzato il percorso, non si sa come nè perchè ma dopo aver eliminato la mappa italiana ha ripreso a funzionare.
Ancora la sera dell'arrivo sentiamo un'auto che ci segnala un qualcosa, chiedo ad Ike se ha la freccia inserita e ci accorgiamo invece di avere il fanale posteriore bruciato, giriamo così tutta la settimana, soltanto una sera abbiamo bisogno della moto che attrezziamo con un fanale al led per bicicletta ed io indosso il giubottino sos.
A Barcellona, alzandomi dal tavolo di un ristorante nella Rambla, mi cade il blackberry, appena me ne accorgo torno sui miei passi sino al locale...la speranza di ritrovarlo è veramente minima invece appena chiedo al cameriere questo sorride e me lo porge.........
Dormire: Per il dormire non abbiamo mai avuto problemi inoltre abbiamo speso veramente poco, le due notti a Barcellona ci siamo appoggiati all'hotel Campanile a Cornella de Llobregat al costo di 39€ in camera matrimoniale (colazione esclusa) più 6€ per il garage alla bimba.
A campo di Criptana presso la Casa Rural “los 3 cielos” equiparabile ad un nostro agriturismo (€60,00 )
A Siviglia hotel Pasarela a 15' a piedi dal centro (www.hotelpasarela.com)
Costi: 462,00 traversate e pasti a bordo, 21,00€ una giornata per Moby in garage a Barcellona, benzina da 1,20 a 1,30 €lt., autostrada Barcellona/Valencia € 30,00
[Modificato da zavorrina ducati 14/10/2010 01:59]