00 30/08/2011 16:15
Che delusione!!!!!!!!!!!

-Ducati produce e commercializza una moto il cui impianto frenante posteriore non assolve ai suoi compiti come dovrebbe;

-alla modica cifre di 1.000, euro offre, come optional per il modella "base", l'impianto ABS su entrambe le ruote, ma, siccome il freno posteriore non frena, l'ABS su quella ruota risulta praticamente inutile (quando mai interverrà per effetto di una brusca frenata che blocchi la ruota posteriore?);

-accortasi della gravissima anomalia, progetta un kit di componenti da sostituire a quelli originali per risolvere il problema (stiamo parlando di uno dei due freni, non di uno dei due paramani che risulta più alto dell'altro di 6 mm).

Un produttore corretto scriverebbe a TUTTI (ripeto TUTTI) i proprietari di MTS 1200 invitandoli ad accordarsi con il Concessionario di riferimento per l'intervento di sostituzione.

Un produttore un pochino meno corretto scriverebbe a TUTTI i proprietari di MTS 1200 per segnalare la modifica, lasciando, però, ai singoli clienti la decisione di sostituire i componenti, oppure rimanere nella attuale situazione (sperando che qualcuno rinunci con conseguente minor aggravio sulle casse della Società).

Un produttore dalla dubbia correttezza non direbbe nulla ai clienti ed autorizzerebbe i concessionari alla sostituzione solo per quei clienti "rognosi" che "rompono i ........".
Ritengo che Ducati, ai concessionari, retribuisca la manodopera a prezzi decisamente inferiori a quelli che vengono applicati dai concessionari ai clienti, e, qundi, i concessionari stessi cercheranno di dissuadere i proprietari di MTS 1200 ad effetuare l'intervento. Risultato: enorme risparmio per le casse della Società.

Se fosse vero quanto ho letto nei precedenti interventi e se fossero vere le mie considerazioni sopra esposte dovrei, a malincuore, ammettere che in Ducati è rimasta la convinzione che gli unici elementi per la valutazione di una moto siano il numero degli HP e la velocità massima ragiungibile.

Un produttore di automobili e moto tedesco, di cui non cito il nome, aveva e, credo abbia ancora, un principio base: "non si transige minimamente sulla sicurezza e incolumità del motociclista, per tutto il resto se non piace, cambiate moto".