Pet16, 10/09/2018 22.07:
Magari mi spiego male, ma.ho scritto che sono d'accordo che questo ragazzo non deve correre più, trovo assurdo il tentato omicidio e non mi interessa se lo scrive pure il codacons, si diventa tutti giudici, poi come scritto, guidare con il telefono in mano o passare col rosso o correre in moto su strada può essere considerato tentato omicidio e alzi la mano chi non ha mai fatto una di queste tre azioni.
Penso che la grande differenza stia nell'intenzionalità di commettere una determinata azione, chi guida con il cellulare o sfreccia in moto a folle velocità indirettamente può causare la morte di qualcuno, ma non è un'azione preterintenzionale. L'intento di Fenati era palese.
La lettera di scuse non è farina del suo sacco, tant'è che è stata presentata dopo un giorno, se fosse stato veramente pentito, avrebbe fatto subito ammenda ! Mentre invece dice " questa mattina a mente lucida" non penso ci vogliano 24 ore per capire cosa si è commesso:
"Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo. Questa mattina, a mente lucida, avrei voluto che fosse stato solo un brutto sogno. Penso e ripenso a quei momenti, ho fatto un gesto inqualificabile, non sono stato un uomo! Un uomo avrebbe finito la corsa e poi sarebbe andato in Direzione Gara per cercare di ottenere giustizia per i precedenti episodi. Non avrei dovuto reagire alle provocazioni. Le critiche sono corrette e comprendo l’astio nei miei confronti. Voglio scusarmi con tutti quelli che credevano in me e tutti quelli che si sono sentiti feriti dalla mia azione. È uscita un'immagine di me e dello sport tutto, orribile. Io non sono così, chi mi conosce bene lo sa! Nella mia carriera, sono sempre stato un pilota corretto. L’anno scorso sono stato uno dei pochissimi a non ricevere alcuna penalizzazione, non ho mai messo a repentaglio la vita di qualcun altro, anzi, ho sempre sostenuto che ci sono piloti pericolosi, in pista, per stile di guida. È vero, purtroppo ho un carattere impulsivo, ma la mia intenzione non era certo quella di fare del male ad un pilota come me, volevo fargli capire che quello che stava facendo era pericoloso e che anch’io avrei potuto fargli delle scorrettezze così come lui le aveva appena fatte a me! Non voglio giustificarmi so bene che il mio gesto non è giustificabile, voglio solo scusarmi con tutti. Ora avrò tempo per riflettere e schiarirmi le idee".
Lettera scritta dal suo avvocato