Tour de France 2015

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MultiEgo
00domenica 14 giugno 2015 01:37
Diario di viaggio: 6 giorni in giro per la Francia [SM=x52773]
Due Amici, due Hyper, qualche migliaio di km e una trentina di Colli.
Impossibile riassumere tutto, perciò scusatemi se scriverò troppo.

01 Giugno
Dopo mesi di studi, di progetti, saltando da una cartina all'altra, dopo aver visto e rivisto con Ema quasi ogni possibile alternativa per collegare quanti più possibili passi pirenaici ed aver finalmente definito il percorso dei primi 3 giorni ed ipotizzate a grandi linee le possibili soste per le prime notti, eccoci arrivati al giorno della partenza.
Non sembra vero, è da così tanto che lo aspettavo che ora che ci sono non mi par vero. SI PARTE!!! [SM=x52771]
Appuntamento 8.30 al casello di Voltri per la prima giornata che sarà praticamente di solo trasferimento.
Moto cariche e pronte, bel tempo e nemmeno troppo caldo, giornata perfetta.



Primo tratto in Liguria noioso e trafficato, superiamo il confine e la strada si allarga, il traffico diminuisce e i km scorrono velocemente nonostante l'interminabile serie di caselli a pagamento (fondamentale il rifornimento di monete).
Il tratto vicino a Aix-en-Provence è godibilissimo pur essendo un'autostrada, si passa fra una collina e l'altra, con sali-scendi immersi nel verde, aria fresca ed asfalto perfetto.

Si arriva a Carcassonne in un attimo anche grazie al dilatarsi delle soste obbligate dei caselli, salutiamo l'autostrada e ci dirigiamo verso Quillan, dove ci fermeremmo per la notte.
La sosta benzina è più piacevole del previsto - vero Ema? [SM=x52778]
Arriviamo all'hotel (l'unico prenotato prima della partenza), doccia e si fa un giro in paese, cena ottima, entrecote con roquefort tenera e gustosissima, per finire un dolce delizioso.
Si rientra presto in hotel scrutando con un occhio il cielo e con l'altro le previsioni, tante nuvole intorno e un po' di preoccupazioni per domani.
KM di giornata: 739 da GENOVA a QUILLAN

02 Giugno
Sveglia e primo sguardo all'asfalto: umido ma non dev'essere piovuto troppo durante la notte, il cielo è azzurro e promette bene.
Colazione al bar in paese, partenza alle 9
Fondo valle stretto e asfalto un po' rovinato, iniziamo la prima salita pirenaica del nostro viaggio: Port de Pailhers, l'andatura sia per la condizione della strada, sia per i tanti km che ci dividono da casa, sia per il carico (ho capito subito di aver portato troppa roba temendo il freddo che per fortuna non troveremo mai) è prettamente turistica. Si arriva in cima dove ci accoglie un folto gregge di pecore che fanno base proprio in vetta, dove scattiamo le prime foto.







Discesa, si attraversa la graziosissima Ax-les-Thermes, circondati da antichi palazzi colorati, ben curati e dove il turismo sembra essere davvero una forza notevole.
Il pezzo sino a Tarascon è velocissimo, si sale il Col de Port, piuttosto stretto, in vetta ci attendono le mucche, poche ma ben decise a non spostarsi dalla strada, capiamo che qui comandano loro, sono abituate a stare lì e siamo noi gli intrusi.







Sin da questi primi km vengo affascinato da quelli che (nella mia ignoranza) definisco falchetti ma sinceramente potrebbero essere chissà quale altra specie di volatile. Di sicuro l'apertura alare è notevole, il becco mi sembra proprio quello di un falco e le ombre che continuo ad intravedere sull'asfalto davanti a me sono straordinarie, mi rendo conto che è come se ci seguissero, per centinaia di metri veniamo come accompagnati da queste presenze. Pattugliano il loro territorio e chissà cosa pensano di due rumorose motorette come le nostre che lo attraversano invadenti?
La serie di monti che ci lasciamo alle spalle viene intramezzata da un po' di foschia, sembrano onde.
Iniziamo una serie di passi molto brevi, in generale i Pirenei non raggiungendo quasi mai le quote delle Alpi non superano più di 8/10 km di salita.





L'asfalto comunque è buono e la strada scorre veloce, a Saint-Girons addirittura decidiamo di allungare di una ventina di km il nostro percorso, sarà l'unica volta in cui sbaglieremo strada sui Pirenei (sempre più convinto che i navigatori non siano così necessari nella vita, spesso basta una vecchia cartina!)
Affascinante il Portet d'Aspet per la splendida chiesetta che si incontra ad inizio della salita e per gli indimenticabili ricordi del Tour.







Il Col de Menté è grandioso! Assolutamente zero traffico, asfalto perfetto, curve larghe e "sincere", salire in mezzo ad una foresta immensa e verdissima è un vero piacere per gli occhi e per i polmoni. A tratti mi ricorda le Dolomiti, di sicuro è la salita più "alpina" dei Pirenei. Ci fermiamo qui per pranzo, all'inizio la baita è deserta, solo un cane a farci compagnia poi poco alla volta il gruppo di motociclisti seduti attorno a noi si amplia.



Tedeschi e polacchi con noi a condividere la stessa pace e lo stesso silenzio di questi boschi. Sentieri tutto intorno e niente di più. Grandioso!







Dopo pranzo si riparte a malincuore ma ci aspetta il Port de Bales, prima della partenza solo guardando un po' di immagini mi era sembrato il più selvaggio, il più isolato, mezzo sterrato e questo è quello che troviamo lungo la salita:





Per mezzora buona stiamo a guardare la danza di tronchi enormi che vengono sistemati senza il minimo problema come fossero bacchetti dello shanghai.
Lo spettacolo è affascinante ma stiamo perdendo tutto il "vantaggio" costruito in mattinata rispetto alla nostra tabella di viaggio, l'idea di arrivare per la notte a Bagnerre-de-Bigorre affrontando l'Aspin inizia a scricchiolare. [SM=x52792]

Per fortuna la nostra pazienza viene presto ripagata, la vista che si apre davanti ai nostri occhi alla fine del bosco ci lascia senza fiato.
Spazi ampi e grandi nuvole giocano, mescolando colori sul verde dei prati.







Breve discesa ed inizia quasi subito il Peyresourde, salita sfiziosa e godibilissima.



I tempi sono molto serrati, decidiamo di allungare il più possibile e ci poniamo come meta d'arrivo Saint-Lary-Soulan, per arrivarci ad un'ora accettabile limiamo al minimo le soste e anche le foto diventano quasi un intoppo, si scatta spesso senza nemmeno spegnere le moto! [SM=x52793] [SM=x52794] [SM=x52779]
E' impossibile non immortalare ciò che vediamo ma allo stesso tempo ci sembra un delitto fermare la giostra di curve, salite e discese su cui siamo montati stamattina.

Il giro attorno al lago con deviazione causa lavori è il preludio alla salita verso l'ultimo passo di giornata il Col de Val Louron-Azet, i tornantoni iniziali su asfalto appena steso (mai viste così tante strade appena asfaltate!) ci fanno illudere, purtroppo lungo tutta la salita il tappeto di brecciolino ci obbliga ad un'andatura prudente e così prestiamo più attenzione al paesaggio che ad altro. Dalla vetta si vede la discesa affrontata poco prima ed una strana pista di atterraggio sul monte di fronte (forse per gli alianti? [SM=x52788] ).



La discesa sino in paese è lunga, la prima giornata sui Pirenei è stata più che soddisfacente e così ci dimentichiamo presto di aver dovuto abbandonare il piano (forse troppo ambizioso) di allungare ancora la strada.









Troviamo un hotel che all'esterno ci illude essere moderno, così prendiamo una camera con non poche difficoltà visto che la ragazza alla reception non parla inglese, una volta arrivati al piano ci accorgiamo che gli interni sono piuttosto vecchiotti ma è tardi, siamo stanchi e ci accontentiamo volentieri di una doccia al volo. Fuori per cena è un'impresa trovare un locale aperto, tutto chiuso… sarà che è tardi? Ne troviamo uno che da fuori è tutt'altro che accattivante ma per fortuna la cena non è male, la serata trascorre veloce.
KM di giornata: 314 da QUILLAN a SAINT-LARY-SOULAN


03 Giugno
Colazione in piazza del paese, per 5€ ci ritroviamo davanti la colazione dei campioni! [SM=x52791] [SM=x52767]
Alle 9 siamo in moto direzione Col d'Aspin, la strada in valle è veloce e così inizia presto la salita, all'inizio la strada è stretta nel bosco poi dopo pochi tornanti la vista si apre su tutta la salita e a sinistra lo sguardo va lungo la valle appena affrontata.







Il cielo è terso, poco traffico e solo qualche altra moto insieme a noi. I prati pieni di fiori a lato sono meravigliosi e così le soste foto sono obbligate, in vetta ci aspetta una mandria di mucche, l'odore è quello che è... ma si offrono volentieri come modelle. [SM=x52779]















La discesa ha una larghezza della carreggiata più ampia e presto ci ritroviamo alla base del Tourmalet, il passo più lungo affrontato per ora, l'inizio è in falsopiano fra campi e cascine isolate con muri bianchi e caratteristiche persiane azzurre, moltissimi gerani alle finestre, sembrano dipinte! [SM=x52775]

Poco dopo le rampe della salita diventano più cattive, i tantissimi ciclisti che superiamo faticano e forse ci invidiano scappar via veloci, superiamo il centro sciistico di La Mongie, grandi palazzotti dall'architettura quantomeno discutibile sono accerchiati da numerosi (forse troppi) impianti di risalita, per fortuna la ripida salita ci porta presto fuori da quello scempio, e l'enorme masso roccioso a sinistra attira il nostro sguardo; è davvero assurdo quanto la stupidità umana tenti spesso di rovinare quanto di bello ci offre la natura. [SM=x52796] [SM=x52797]
Per fortuna siamo ancora troppo insignificanti e così qualcosa si salva (ancora).





La roccia a strapiombo sulle piste è davvero affascinante, quasi in vetta vediamo a lato della strada degli strani animali che avvicinandoci capiamo essere dei lama [SM=x52788] [SM=x52788] [SM=x52788]



in mezzo a loro spunta un intruso molto affabile! [SM=x52771] [SM=x52779]



Appena finita la salita non c'è nemmeno un metro di pianura, inizia subito la discesa fra rocce e tornanti.









Sia il bar sia il negozio di souvenir sono chiusi e così ci buttiamo immediatamente a valle, superiamo una bella serie di curvoni, un'infinità di piste da sci e finalmente troviamo un baretto a bordo strada. La temperatura è perfetta, aria buona e qualcosa di fresco da bere, tutto grandioso! E' sempre più dura ripartire e abbandonare una situazione così ma la voglia di scovare altre meraviglie nascoste e soprattutto il "peso" di completare tutto il piano che ci siamo prefissati in precedenza ci spinge a riaccendere i motori. Si prosegue la discesa sino in paese dove ci fermiamo per qualche souvenir.

A questo punto entriamo nella fase prettamente turistica: Lourdes [SM=x52774]
Sinceramente è stata senza ombra di dubbio la parte più brutta di tutto il viaggio, posteggiamo direttamente a fianco alla cattedrale e subito veniamo colpiti dalle insegne luminose di tutti i negozi e hotel nelle vicinanze. La prima sensazione che proviamo è quella di ritrovarsi nella "Las Vegas de noantri".
Troppe luci, troppe insegne, troppe stelle, troppi souvenir… troppo. [SM=x52787] [SM=x52786]





Non mi ha mai dato l'impressione di essere un luogo di culto, non ho trovato assolutamente il valore religioso che immaginavo di trovare.
La passeggiata sino alla grotta accerchiati da centinaia di turisti ci ha fatto sentire fuori luogo. [SM=x52787]
Resta ovviamente una sensazione e un parere strettamente personale, quindi taglio qui.









Si rifanno i 10km di superstrada che ci avevano deviato dal "nostro" percorso e si ricomincia la giostra. [SM=x52773]
Prossima tappa Aubisque, strada veloce anche se stretta. L'ultimo tratto è pazzesco, fra una galleria scavata nella roccia e uno strapiombo sulla vicina scarpata, si riesce a buttare un occhio giù, su tutta la valle che si apre sulla nostra destra, fra ruscelli e sentieri che si arrampicano sul versante opposto sino alle ultime chiazze di neve quasi in vetta.







Gli spazi sono selvaggi, non sono quelli soliti abituali che vediamo sulle nostre montagne, i colori sono diversi. [SM=x52771] [SM=x52786]
Arriviamo al bar in vetta e qui ci godiamo un agognato panino e una mezzora di pausa.



Intorno passeggiano tranquilli un po' di cavalli.





Purtroppo è tardi e ci mancano ancora due passi sino ad oltrepassare il confine e poi giù lontano sino alla nostra meta.
Dobbiamo muoverci ma anche durante la discesa è inevitabile qualche sosta foto.



Iniziamo la salita del Col de Marie-Blanque ma il sole ci abbandona, il cielo si fa grigio e la luce diventa sempre più piatta, forse saranno nuvole basse ma gli ultimi km sono proprio nella nebbia, l'asfalto è buono ma non ci dà molta fiducia.



La salita verso il confine di Pierre Saint-Martin è splendida:
traffico inesistente, case rare e preziose quasi come diamanti, tutte in pietra, decorate e curate in maniera incredibile, sembra di stare in mezzo ad un presepe. [SM=x52771]
La strada è sempre più isolata, purtroppo il cielo è grigio e non promette bene. Saliamo fra un tornante e l'altro con asfalto perfetto, la luce cambia e all'improvviso spuntiamo fuori dalla nebbia. [SM=x52773]
Le nuvole basse sommergono tutto quello che abbiamo lasciato a valle e fuori spuntano solo le cime delle montagne, sembrano i promontori della nostra Liguria che si immergono in un mare bianco. [SM=x52768]



I monti sopra di noi sono coperti da altri nuvoloni molto scuri da cui spunta anche qualche fulmine ma il sole filtra fra uno strato e l'altro e i colori che si creano sono stupefacenti.





Oltrepassiamo il confine e la tenuta da pioggia è obbligatoria, passano 500m e come previsto inizia a piovere
(sopraguanti impermeabili a 10€, grande acquisto!). [SM=x52774]



La discesa è larghissima e con asfalto perfetto, le M7RR sono da urlo, durante il viaggio non le avrò certo provate in pieghe estreme ma con andature standard, su brecciolino, su bagnato e in autostrada sono davvero grandiose stra-consigliate per uso turistico! [SM=x52767]

Superiamo Isaba ed arriviamo a fondo valle, qui le nuvole si diradano e in prossimità del lago possiamo toglierci l'antipioggia, ricominciamo a fare foto e ci godiamo qualche altra curva prima dell'ultimo pezzo finale che sarà di autostrada sino a Pamplona.







Il caldo qui è intenso pur essendo già passate da un po' le 19.30, qui per la differenza di longitudine abbiamo almeno un'ora in più di luce e così dopo aver trovato un hotel in centro (Hotel Avenida), usciamo per cena che il sole non è ancora tramontato. Qualche foto e si inizia a cenare, troppa scelta rispetto alle sere precedenti, eppure sarà la sera fra tutte quelle del viaggio in cui ceneremo peggio! [SM=x52789] [SM=x52789] [SM=x52789]

Torniamo in hotel e da questo momento inizia la fase di delirio motoristico: [SM=x52773] [SM=x52772] [SM=x52784] [SM=x52773] [SM=x52772] [SM=x52784] [SM=x52771]

il nostro progetto iniziale era definito sino a qui, dopodiché il ritorno era libero,
avevamo sì tirato giù qualche idea di massima ma nessun tempo di viaggio ben preciso, nessuna tappa e quindi via di fantasia, cartina e penna in mano abbiamo iniziato a fantasticare.
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A suon di farlo arriviamo all'una di notte e nel dubbio fissiamo la sveglia per le 7.
KM di giornata: 367 da SAINT-LARY-SOULAN a PAMPLONA

04 Giugno

Ottima dormita, decidiamo di posticipare la colazione e puntiamo a nord direzione Oceano Atlantico. La strada è una sorta di provinciale molto larga ma ad una corsia per marcia, qualche pattuglia, molti TIR e limite ad 80 ci fanno rallentare molto rispetto a quello che avevamo ipotizzato. Spuntiamo ad Hendaye (la tradizionale conclusione della Route des Cols) ma noi ci dirigiamo verso Biarritz. [SM=x52773] [SM=x52771]





Raggiungiamo la spiaggia in pieno centro del paese, il caldo è intenso pur essendo ancora mattina presto. Parcheggiamo le moto direttamente sul lungomare e facciamo colazione in un baretto figo a due passi dalla sabbia, accerchiati da signorotti in giacca e cravatta e signore eleganti pronte a strisciar carte di credito in giro per Biarritz oppure a buttarsi a prendere il sole.

La sensazione di esser pesci fuor d'acqua non è molto diversa da quella provata il giorno prima a Lourdes. Ma ce ne freghiamo con gusto e ancor più gusto ce lo offre la colazione, questa volta più salata… location di lusso 12,50€ a testa! Iniziamo a ripensare che solo 24h prima eravamo nel mezzo dei Pirenei con ancora centinaia di km di curve e monti davanti, ma ci fermiamo poco: ci buttiamo in spiaggia, il caldo è così intenso che la tentazione di un bagno è forte ma dopo un po' di foto si riparte. [SM=x52772]











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AI TROEGGI presenti anche qui! [SM=x52774] [SM=x52772]



Il lungomare sull'Oceano ci obbliga a parecchie soste foto ma siamo attanagliati dal caldo, che con casco e protezioni da moto non va molto d'accordo. [SM=x52790] [SM=x52793]







Prima di scioglierci ci dirigiamo in autostrada e qui inizia definitivamente il "ritorno", almeno per qualche km siamo intenzionati a fare la strada più diretta possibile alla meta (vera rarità per le nostre abitudini in moto! [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] ).
Ora il viaggio viene cadenzato dalle soste per la benzina [SM=x52790] decidiamo di pranzare più tardi così da avvicinarsi il più possibile alla meta.
Le ore passano e ad ogni uscita autostradale lo sguardo ai cartelli scorre lungo l'elenco di località che solo pochi giorni prima ci sembravano così lontane, che abbiamo incontrato fra un passo e l'altro e che ora scorrono veloci facendoci tornare alla mente solo i bei ricordi. [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771]
La vista di tutto l'arco pirenaico è indimenticabile. [SM=x52775]

Durante l'attraversamento di Tolosa e nel tratto dopo Narbonne il traffico e il vento si fanno sentire ma relativamente senza fatica arriviamo ad Avignone nel tardo pomeriggio, ci scappano pure un po' di foto.



Ultimo tratto sino a Carpentras, ricerca hotel. Si esce a cena già ipotizzando il percorso del giorno successivo, la prima parte è decisa ma la seconda è tutta da studiare.
La cena è accompagnata da un ottimo vino bianco, sarà forse il nome a renderlo così buono… Ventoux?!? [SM=x52773]
KM di giornata: 773 da PAMPLONA a CARPENTRAS

05 Giugno

Giornata delle sorprese. [SM=x52774]
Sveglia 7.30 colazione in hotel, si caricano i bagagli e via! Direzione Sault così da affrontare la strada nel senso contrario rispetto al giro fatto lo scorso anno, il primo pezzo sarebbe dovuto essere un noioso tratto interlocutorio prima della salita e invece si rivela un grandioso stradone in collina, asfalto perfetto, corsie larghe con prato ai lati della strada.
Arriviamo a Sault quasi stupefatti di questa bella sorpresa e così iniziamo la salita a Le Mont Ventoux già presi bene [SM=x52771] [SM=x52772]

Da questo versante si inizia a salire fra i campi da cui proviene un forte profumo di lavanda, la strada sale dolce dolce forse è questo il motivo per cui pur essendo venerdì mattina il numero di ciclisti che affronta l'ascesa è notevole. Sono loro e un po' di brecciolino nelle curve verso destra gli unici limiti di una strada perfetta per le pieghe, si entra nel bosco con una serie di curve con raggio costante, non ci sono tornanti ma solo curve ampie che fanno danzare dolcemente da un lato all'altro della corsia (non larghissima). A 6km dalla vetta km ci uniamo alla strada che sale da Bedoin e qui "esce fuori" il Mont Ventoux famoso per le epiche battaglie del Tour, della sfida Pantani-Armstrong e del più recente Froome, insomma la pietraia: quella che rende davvero unico questo monte.







Merito della giornata limpida e del vento sempre presente qui in alto, le pietre sembrano illuminate, quasi accecanti. La conformazione della strada permetterebbe di spingere forte ma lo sguardo e l'attenzione cade giù a valle e poi risale su verso l'osservatorio appollaiato in vetta ma quella di correre diventa subito l'ultima delle preoccupazioni. Ci fermiamo per un po' di foto. Non sono capace a descrivere la particolarità di questo luogo, spero che le foto possano essere più brave di me.





La discesa verso Malaucène è il versante più pistaiolo, anche qui l'asfalto è perfetto ma il paesaggio è più "normale" quindi ci sono meno distrazioni e la guida può essere un filo più concentrata. Si punta a nord, passiamo Nyons e iniziamo un altro tratto sorprendente: la D994 [SM=x52774] [SM=x52784]
Pezzo fino a quel momento a noi sconosciuto, dalla cartina immaginavamo fosse un tratto noioso e di semplice trasferimento fino al nostro prossimo obiettivo e invece si rivela memorabile.
Dico solo che mi ha ricordato la "pista" Val di Cembra, non aggiungo altro! [SM=x52771] [SM=x52772]
Qui le M7RR hanno tenuto meravigliosamente.
10 forse 15km indimenticabili sino a Serres [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771]



Poi si sale verso Grenoble, strada un po' più dritta ma godibile.



Prima dell'ultimo pezzo che sarebbe dovuto essere in autostrada ci fermiamo, ci guardiamo in faccia e decidiamo la deviazione a destra per un altro pezzo di curve, oggi ci è andata bene già due volte magari becchiamo la terza sorpresa, detto fatto D34! [SM=x52779]









Canyon, curve e bei paesaggi, cos'altro serve? Ah sì, un panino! sono quasi le 15… ci fermiamo in un baretto sulla strada e mentre mangiamo sentiamo le prime gocce, guardiamo il cielo dove le nuvole corrono via veloci, alcune sono molto scure ma resistiamo e teniamo l'antipioggia in borsa.
Ci aspettano i 21 tornanti che salgono all'Alpe d'Huez. [SM=x52774]
Affascinante, molto soprattutto per la fama e i ricordi delle ascese di Marco ma a livello di guida non mi ha entusiasmato, saranno state le numerose macchine oppure il fatto che si arriva alla fine della strada in mezzo a grandi casermoni e impianti di risalita senza la soddisfazione che si prova arrivando normalmente in cima ad un passo di montagna, insomma sono rimasto un po' deluso, dovrò tornare a dargli una seconda chance! [SM=x52773]





Souvenir e si scende in valle dove i cartelli ci indicano che è impossibile salire al col de Lautaret, destabilizzati dobbiamo tirar giù un'alternativa al nostro programma, inizia ad essere tardi e non conosciamo le alternative; cartina alla mano sviamo l'ostacolo passando per Col de Glandon e Croix de Fer, non piove ma l'asfalto è zuppo dalla pioggia caduta in precedenza, la strada è stretta ma in buone condizioni. Ritroviamo le curve e i paesaggi classici delle Alpi, è un piacere salire nonostante la strada sia piuttosto scivolosa, le mie gomme lavorano egregiamente e così si arriva su velocemente ad entrambi i passi che si trovano a pochissimi km di distanza uno dall'altro.



La discesa è tecnica, sarà affrontata anche dal Tour e crediamo sarà terreno buono per il nostro Nibali. Siamo cotti e non abbiamo voglia nemmeno di cercare un benzinaio, così dopo gli ultimi km decidiamo di cercare un hotel a Saint-Jean-de-Maurienne, e qui il garage si trasforma in una più anacronistica grotta! [SM=x52786] [SM=x52774] [SM=x52779] [SM=x52777]
La camera è più che dignitosa, usciamo a cena e qui dopo tanti giorni pieni di cordialità e simpatia incontriamo la prima francese scontrosa di tutto il viaggio [SM=x52780] giusto per mantenere valida la reputazione che da anni si sono guadagnati…
Anche il cibo è piuttosto pietoso e così torniamo mesti in hotel progettando il percorso del giorno dopo. Siamo stanchi e domani ci aspetta l'ultima tappa sino a casa, prima delle 23 siamo già a letto.
KM di giornata: 427 da CARPENTRAS a SAINT-JEAN-DE-MAURIENNE

06 Giugno

Il progetto (ovviamente bellicoso, come potrebbe essere il contrario?! [SM=x52778] ) prevede sveglia alle 7 così da essere pronti e già benzinati verso le 9.
La realtà: alle 8.30 ci ritroviamo già in vetta al Col de Telegraphe! [SM=x52773] [SM=x52779]



L'asfalto essendo in mezzo al bosco è ancora un filo umido ma ci aspetta tanta strada e così la salita vola, superiamo Valloire e inizia la salita del Galibier, la giornata è limpidissima e le previsioni di pioggia a metà giornata sembrano un pelo... azzardate [SM=x52780] [SM=x52780] [SM=x52780]

Questo tratto di percorso ricalca quello che avevo già fatto la scorsa estate in solitaria ma purtroppo l'anno scorso avevo incrociato la granfondo ciclistica Le Marmotte e così la strada era stata limitata. Ora con tutta la carreggiata a disposizione la salita diventa un piacere, i paesaggi tutto attorno a noi sono uno splendore, il freddo delle prime ore del mattino condito dall'altura (si arriva a 2642m) si fa pungente ma occhi e cuore sono scaldati da infinite distese di verde interrotti solo da qualche roccia caduta chissà quanto tempo fa dai crinali pietrosi che si vedono alzando lo sguardo, sembrano messe lì come pennellate di un grande e stravagante pittore. Alcune di queste pennellate scappano via e qualche sasso lo ritroviamo anche in mezzo alla strada ma cosa vuoi farci, gli artisti sono così. L'andatura è moderata, sarebbe un peccato non buttare un'occhio a ciò che ci circonda, ci fermiamo spesso per scattare qualche foto.






Salendo per gli ultimi km, facciamo slalom fra le ultime chiazze bianche dell'inverno che quasi in vetta si trasformano in un vero tappeto ancora ben saldo alle rocce.







Autoscatto di rito, pochi istanti di pace e la tabella di viaggio riprende decisa.







La discesa me la ricordavo bruttina e non sbagliavo, l'asfalto segnato dal ghiaccio è deformato con profondi tagli trasversali che trasformano i lunghi rettilinei in prolungati test di resistenza alle sospensioni, il sole deciso inizia a scaldarci ma questo inevitabile tremolio ci fa battere i denti come fossimo congelati dal freddo.

L'arrivo in cima al Lautaret è graditissimo.









Ora ci aspetta la ben più goduriosa discesa verso Briancon, primi due tornantoni lisci come biliardi l'andatura cambia e ci ritroviamo ai piedi dell'Izoard in un attimo.

Un respiro e si sale, a parer mio dal versante migliore o col "disegno" più adatto ai miei gusti di guida [SM=x52772] [SM=x52773]
primo tratto veloce ma pieno di curve dolci, dopo la salita diventa più aspra, aumentano i tornanti ma sono tutti sinceri, li chiamo così perché - pur senza cartelli d'avviso - il loro arrivo sembra naturale, non chiudono, si "sentono" prima ancora di arrivarci davanti, la sensazione è proprio quella di una piega dolce subito prima del tornante in verso opposto, le distanze sono regolari e la danza è coinvolgente [SM=x52771] viene quasi naturale come fossi sugli sci e quindi l'angolo delle curve lo decido io. Solo un filo di gas, quasi non cambio marcia, lascio scorrere liscio il motore e morbide morbide scorrono pure le gomme su un asfalto che nemmeno sembra essere di montagna. [SM=x52775]
La natura urla e pretende l'attenzione che si meriterebbe ma qui incolpevole passa in secondo piano, qui si guida e basta.

Arriviamo in vetta e solo allora i colori di rocce accese come diamanti e di un cielo limpido e svuotato da ogni traccia di nuvola iniziano a ritagliarsi un po' di spazio.









Si osserva un colorito gruppo di motociclisti tedeschi alquanto nervoso e si riprende presto la tabella di marcia.



Il progetto prevede di tornare a Briancon e di dirigerci verso la prima autostrada che ci porti a casa, ma... [SM=x52773]
arrivati in cima al Monginevro osserviamo l'ora, ci guardiamo in faccia, quasi nemmeno fiatiamo, sentiamo vicini la fine di questa avventura. [SM=x52792]



Non può finire così banalmente, non abbiamo fatto tutta quella strada per poi scegliere la via "umile", non avremmo fatto tutti i Pirenei, attraversata mezza Francia, fatto 3/4 di Alpi francesi per poi cercare un casello autostradale. [SM=x52794]
Giriamo a destra, Sestriere, discesa e poi poco dopo inizia l'ultima salita. Sconosciuta o quasi [SM=x52773]

I primi km sono stretti ma ben asfaltati poi in un attimo ci ritroviamo sullo sterrato, ben battuto ma sulla sinistra il bordo strada è vicino e piuttosto ripido, meglio stare attenti. Sosta foto, facciamo il punto e si riparte decisi, lo sterrato finisce e vediamo la vetta. Si apre davanti a noi uno spettacolo vero e proprio: il Colle delle Finestre.









La discesa verso Oulx ci avrebbe portato direttamente all'autostrada e così decidiamo di allungare ancora un po' sino a Saluzzo.
Scendendo aumenta il caldo, si fa forte e così la superstrada diventa quasi piacevole, ci buttiamo verso casa e in poco tempo ci ritroviamo alla fine di questo splendido sogno.
KM di giornata: 465 da SAINT-JEAN-DE-MAURIENNE a GENOVA




KM totali 3085
Voglia di ripartire? manco a chiederlo... è una vera droga! [SM=x52782]

Passi affrontati:
Col de Pailheres - m.2001
Col de Port - m. 1249
Col de Péguère - m. 1375
Col de la Crouzette - m. 1245
Col de Rille - m. 938
Col de Portet d'Aspet - m. 1069
Col de Menté - m. 1349
Port de Bales - m. 1755
Col de Peyresourde - m. 1563
Col de Val Louron Azet - m. 1580
Col d'Aspin - m. 1490
Col du Tourmalet - m. 2115
Col du Soulor - m. 1474
Col d'Aubisque - m. 1709
Col de Marie Blanque - m. 1035
Col de la Pierre Saint Martin - m. 1765
Col de Notre Dame des Abeilles - m. 995
Mont Ventoux - m. 1911
Col de la Croix Haute - m. 1179
Col de Cornillon - m. 885
Col d'Ornon - m. 1371
Alpe d'Huez - m. 1850
Col de Glandon - m. 1924
Col de la Croix de Fer - m. 2067
Col du Télégraph - m. 1566
Col du Galibier - m. 2642
Col du Lautaret - m. 2058
Col d'Izoard - m. 2360
Colle del Monginevro - m. 1854
Colle del Sestriere - m. 2035
Colle delle Finestre - m. 2176

[SM=x52783]
giocolnet
00domenica 14 giugno 2015 08:17
Ego, sei sempre un gran motomaratoneta ...
Complimenti [SM=x52773]
multisalvo76
00domenica 14 giugno 2015 08:21
Ragazzi e che dire.... [SM=x52771] tanta sana invidia [SM=x52772] complimenti bellissimo viaggio e un bellissimo riassunto [SM=x52767] [SM=x52783]
Mukkainsana
00domenica 14 giugno 2015 09:07

Complimenti per il giro [SM=x52767]
E belle foto [SM=x52783] [SM=x52783]
...sana invidia [SM=x52782] [SM=x52782] [SM=x52782]
Dani1000
00domenica 14 giugno 2015 14:59
Bravo Walter. Queste sono le storie che mi piace leggere (anche se non sono riuscito a leggerla tutta) hai fatto bene a farla ora una cosa così, tra poco diventerá un casino


Bravo [SM=x52767]
giglipaolo
00domenica 14 giugno 2015 15:38
Tanto di cappello!!
Complimenti sia per il viaggio, che per l'ottimo e dettagliato reportage. [SM=x52767]
Pav82
00domenica 14 giugno 2015 21:51
bel report [SM=x52775] , belle foto, belle moto [SM=x52779] gran parte della francia mi manca e è da un paio di anni che sbavo alle gole del verdon. per l'autonomia con l'hyper 2v avete avuto problemi?
Dani1000
00domenica 14 giugno 2015 21:58
Re:
Pav82, 14/06/2015 21:51:

bel report [SM=x52775] , belle foto, belle moto [SM=x52779] gran parte della francia mi manca e è da un paio di anni che sbavo alle gole del verdon. per l'autonomia con l'hyper 2v avete avuto problemi?





A questo ti posso rispondere io che di viaggi simili ne ho fatti parecchi e ti posso dire che a aparte una volta ( più per paranoia mia) non ho mai avuto mezzo problema anche girando con moto con serbatoi più grandi

L' hyper 1100 andando anche a buon ritmo ritmo riesce a fare buone medie, la 796 anche di più



Pav82
00domenica 14 giugno 2015 22:01
Re: Re:
Dani1000, 14/06/2015 21:58:





A questo ti posso rispondere io che di viaggi simili ne ho fatti parecchi e ti posso dire che a aparte una volta ( più per paranoia mia) non ho mai avuto mezzo problema anche girando con moto con serbatoi più grandi

L' hyper 1100 andando anche a buon ritmo ritmo riesce a fare buone medie, la 796 anche di più







grazie dani. lo so che la 796 ha nonostante il serbatoio piccolo, haottimi consumi in quanto me la diedero per 3 giorni in sostituzione della mia ma della 1100 mi dicevano che faceva 180-200 km [SM=x52777]
pizzigio
00lunedì 15 giugno 2015 08:45
Complimenti [SM=x52767]

Uno di quei viaggi che si ricordano per tutta la vita [SM=x52767]
Gerry McCoy.
00lunedì 15 giugno 2015 10:29
questo è il più bel giro letto qui, quest'anno.
Bravi davvero.
ottimo report.
[SM=x52767]
(fino)
00lunedì 15 giugno 2015 10:40
[SM=x52771] [SM=x52771]

complimenti davvero !!!

l'ho sempre detto che hai un unico difetto ..... a proposito grazie ancora [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779]

fino [SM=x52783]
Dani1000
00lunedì 15 giugno 2015 12:06
Re: Re: Re:
Pav82, 14/06/2015 22:01:




grazie dani. lo so che la 796 ha nonostante il serbatoio piccolo, haottimi consumi in quanto me la diedero per 3 giorni in sostituzione della mia ma della 1100 mi dicevano che faceva 180-200 km [SM=x52777]



Con il 1100 fai meno di 200 km se ci tiri come un pazzo facendo andatrure tipo cavalcate (quelle aggressive) con l' acceleratore sempre spalancato. con andature più turistiche e paessaggisitche su strade molto tortuose tipo corsica e alpi riuscivo atranquillamente a stare nei 250 km. in sardegna con strade più piatte e meno tortuose ho fatto anche 280 km tra un pieno e l' altro.

Un giro come questo facendo una media di 700 km al giorno con andature immagino allegre, ma mai sempre a rotta di collo (conosco bene come guida Walter) direi che faceva 3 pieni al giorno e ci stava tranquillo. in vece sarei curioso di sapere l' autonomia dell' Hyper 821


Gvd1200
00lunedì 15 giugno 2015 12:12
Re: Re: Re: Re:
Dani1000, 15/06/2015 12:06:



Con il 1100 fai meno di 200 km se ci tiri come un pazzo facendo andatrure tipo cavalcate (quelle aggressive) con l' acceleratore sempre spalancato. con andature più turistiche e paessaggisitche su strade molto tortuose tipo corsica e alpi riuscivo atranquillamente a stare nei 250 km. in sardegna con strade più piatte e meno tortuose ho fatto anche 280 km tra un pieno e l' altro.

Un giro come questo facendo una media di 700 km al giorno con andature immagino allegre, ma mai sempre a rotta di collo (conosco bene come guida Walter) direi che faceva 3 pieni al giorno e ci stava tranquillo. in vece sarei curioso di sapere l' autonomia dell' Hyper 821





821 sp io facevo sui 220 / 250km andatura turistica brillante. questo all'ingresso della riserva o anche prima che si accendesse. 16 litri ma di solito non mi sono mai entrati più di 13 litri (tenendo sempre la moto dritta).
Consumi reali miei sui 20 21 a litro. (peso 56 kg io)

MultiEgo
00martedì 16 giugno 2015 07:55
Grazie a tutti per i complimenti ma ho fatto ben poco se non godere di quelle strade e quei paesaggi, una volta che sei lì diventa impossibile fermarsi [SM=x52775] [SM=x52775] [SM=x52775]

Ciao Pav, come ti scriveva Dani, per il discorso consumi non abbiamo avuto assolutamente problemi, di norma si decideva di fermarsi al primo distributore incontrato dopo i 170km ma più per star tranquilli che per una vera necessità.
Considera infatti che in oltre 3000km non mi si è mai accesa la spia della riserva (magari non mi funziona la luce [SM=x52777] [SM=x52778] [SM=x52779] ), a parte le battute, sono certo che saremmo potuti arrivare tranquilli oltre i 200/210km ma su strade di montagna, per di più sconosciute abbiamo preferito prenderci un margine di sicurezza. [SM=x52767]

Ad ogni modo, devo dire che sui Pirenei i distributori sono più frequenti rispetto a quello che temessi prima di partire, un po' più rari invece nel tratto autostradale fra Cannes e Arles (circa 40km fra uno e l'altro). Se vai sul Verdon fai il pieno a Castellane e vai liscio! [SM=x52767] [SM=x52771]
Ricorda che non tutti i distributori accettano banconote, alcuni vanno solo con carta o bancomat [SM=x52769]

@ Dani: hai pienamente ragione, ora o (quasi) mai più! [SM=x52777] [SM=x52771] ci siamo quasi [SM=x52773] [SM=x52771]
@ Gianni: [SM=x52780] è sempre un piacere aiutarvi, poi se davvero arrivasse Balotelli sai che ridere!!! [SM=x52778] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779]

[SM=x52783]
(fino)
00martedì 16 giugno 2015 09:33
arriva arriva.... in compagnia del piccolo barese ... il prossimo anno sempre in prima pagina, non sempre per meriti sportivi ... tra tutti e 3 ci sarà da divertirsi [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779]

fino [SM=x52783]
dandreot
00martedì 16 giugno 2015 10:26
Complimenti bellissimo giro , ottimo report [SM=x52767]
MultiEgo
00martedì 16 giugno 2015 11:43
Se può servire questi gli hotel in cui abbiamo dormito durante il giro:

QUILLAN
Hotel "La Chaumiere"
25, bld Charles de Gaulle, 11500 Quillan, Francia

SAINT-LARY-SOULAN
Hotel "La Pergola"
25 rue Vincent Mir, 25 rue Vin Saint-Lary-Soulan, Francia

PAMPLONA
Hotel "Avenida"
Avenida De Zaragoza 5, 31003 Pamplona, Spagna

CARPENTRAS
Hotel "du Fiacre"
153, rue Vigne, 84200 Carpentras, Francia

SAINT-JEAN-DE-MAURIENNE
Hotel "St-Georges"
334 rue de la Republique, 73300 Saint-Jean-de-Maurienne, Francia

Consigliati quelli di Quillan e Saint-Jean-de-Maurienne [SM=x52767]

@ Fino: beh se arriva anche il barese allora siamo sistemati!!! [SM=x52778] [SM=x52780]
Crozza avrà materiale per i prossimi 10 anni [SM=x52777] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779]
scolopax.daniele
00martedì 16 giugno 2015 14:27
Complimentissimi, e un pò d'invidia, anche da parte mia [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767]
a presto [SM=x52782]
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