Re:
Qqjanj, 18/12/2011 12.10:
Bhè, dicci come ha operato.. Non rischi che il problema si riverifichi più in alto?
Premetto che un minimo, in fatto di strutture (seppure di tipo "statico"), ne mastico. Per il principio della leva, la massima sollecitazione si verifica in prossimità dei maledetti fazzoletti: proprio laddove il telaio cessa di essere uno splendido traliccio e diventa un misero tubolare... buono, al massimo, per fare da manico ad un carrello della spesa
!!! Detto questo, è possibile ma
assai meno probabile che la rottura si verifichi più in alto di detto punto.
Abbiamo inserito nel telaio rotto due tronconi di tubolari di diametro adatto (si infilavano a fatica) e della massima lunghezza possibile (da curva a curva). Sono state saldate le linee di rottura del telaio e poi praticati dei fori, lungo il tratto in oggetto, per eseguire delle saldature per punti che rendessero solidali i tubi esterni agli interni.
Nel mio progetto era anche prevista l'aggiunta di due barre piatte, parallele ai tubolari rotti e saldate sul lato esterno degli stessi (l'unico lato dove c'è spazio in quantità)... praticamente a bissare il lavoro che fanno i tubi inseriti dentro.
L'amico carrozziere ha però ritenuto che i tubi interni fossero più che sufficienti e... abbiamo deciso di rischiare in favore di un lavoretto "più pulito". Effettivamente, se il lavoro è ben eseguito, la forza del telaio ribaldo è, come minimo, raddoppiata (i tubi che abbiamo usato hanno uno spessore maggiore degli originali).
C'è solo da capire se il doppio della forza è sufficiente a quel minimo sindacale che si chiede (uso bauletto, uso maniglioni passeggero, sostegno finale marmitta e targa, ecc.)
Chiudo con un doppia
VERGOGNA per Ducati: la prima per lo scellerato telaio uscito di fabbrica, la seconda per tutte le difficoltà che fanno a chi chiede la sostituzione.