Ciao ragazzi,ecco finalmente il resoconto…
Dedicateci una mezz’oretta perché le foto sono tante…
Ancora oggi, dopo giorni passati, dal rientro delle ferie trascorse in moto, in giro per l'Italia settentrionale, ci emozioniamo e ci vengono in mente le bellissime giornate, che io e mia moglie abbiamo trascorso.
Appena sbarcati a Palermo, guardiamo il conta km e ci accorgiamo di aver percorso 2600 km in 10 giorni, niente male direi. Personalmente mi ritorna in mente tutto il tempo passato sul pc per tre mesi alla ricerca d’informazioni, mappe, luoghi possibili da visitare, come vestire, come caricare la moto, ecc. questo perché volevo esser pronto a tutto. Gli amici dei forum che frequento, internet e gli amici motociclisti, “quelli veri”, sono stati e davvero indispensabili e di totale aiuto. Il 25 luglio arrivati al porto di Palermo pronti per l’imbarco, ci sentivamo sicuri e pronti, perché nulla era stato lasciato al caso e a dire il vero sapevamo pure che avremmo percorso tanti km. Speravo solo che un guasto o qualche altro inconveniente non avrebbero rovinato la nostra prima vera vacanza in moto da veri motociclisti. Prima di imbarcarci siamo stati subito accolti da un gruppo di motociclisti di Alessandria con cui abbiamo fatto uno scambio di adesivi dei nostri rispettivi club.
Parcheggiato il nostro destriero carico come un mulo, e scaricati i bagagli, guardo la mia Multi e mi convinco sempre più che questa moto ci regalerà delle bellissime soddisfazioni. Iniziamo il viaggio di venti ore sulla nave Grandi navi Veloci e tra quattro salti alla disco, un bagno in piscina, e un risveglio muscolare, ci ritroviamo al porto di Genova.
Acceso il tom tom con rotta verso Reggio Emilia il nostro viaggio ha inizio. Troppo dieci, la mia compagna di viaggio nonché la mia zavorrina a vita, accende l’ ipod, si volta a dx e sx compiaciuta della città … ed io rispondo convinto dicendo: ancora siamo all’alba … questo è solo l’inizio. Dopo 3 ore abbondanti di autostrada interrotta da una sosta per rabbocco benzina e pausa caffè arriviamo alle 21 a San Martino in Rio in provincia di R. Emilia a casa dei miei genitori. Dopo un pasto abbonante e svuotate le valigie ci ritrovavamo già a prepararci per la partenza del mattino seguente.Il giorno successivo con un solo zaino alle spalle, con la moto totalmente alleggerita dai bagagli, ci dirigiamo in direzione Bologna verso il “Passo della futa” strada statale dove la multistrada in un video ufficiale ducati è stata provata dalla casa madre.
Attraversiamo diversi paesini immersi nel verde e nella natura come Monghidoro, Traversa, Barberino di Mugello e il Passo della Raticosa.
Le strade sono ricche di curve e tornanti e l’asfalto è incredibilmente bello e senza neanche una buca. Inizio a gasarmi e le pieghe anche se in due, iniziano ad aumentare e lo si denota anche dall’usura dei copertoni.
Salendo di quota, la frescura aumenta, e ci imbattiamo in meravigliosi e incantevoli scenari naturali.
Ci fermiamo per un caffè e la pipì,in un bar, tutti rigorosamente fan di Valentino Rossi, dove alcuni motociclisti si fermano per una breve pausa e scorgiamo qualche ducati.
Arrivati al ristorante della futa,avvertiamo un pò di fame, entriamo e ci servono un buon piatto di linguine all’uovo con ragu’ e una bella fiorentina seguita da un ottimo vino rosso toscano.
Dopo 1 ora circa di pausa ripartiamo e riprendiamo la via del rientro verso san martino in rio e di tanto in tanto incantati dai paesaggi ci fermiamo e scattiamo qualche foto.Il giorno seguente ci dirigiamo verso” Bologna” e imbocchiamo l’ingresso per ”Borgo Panigale”.Il giorno che tanto aspettavamo era arrivato. Ci ritroviamo ai cancelli della nostra cara mamma DUCATI.Qui le foto parlano da sole. Ci fermiamo solo due minuti al bar interno e chiedo al barman se potevo approfittare delle bustine di zucchero con le foto di tutte le moto ducati stampate. Dopo la breve pausa ci spostiamo per la visita all’interno della fabbrica. Rimaniamo a bocca aperta e arrivati al piccolo oblò del reparto corse … immaginavo come sarebbe stato bello poterlo visitare.
Tornati alla base, di sera, incontriamo un amico del sito multi forum, per una birretta e un po’ di chiacchere piacevoli. Chiediamo al nostro amico qualche strada alternativa per la tappa del giorno dopo, verso il “Passo del Cerreto” a 1261 mt circa di altitudine sugli Appennini Tosco-Emiliani. Ci consiglia di arrivare al passo del cerreto, di visitare i suoi laghi e scendere fino a “Fivizzano”, quindi di risalire per il “passo di pradarena “ fino a ribeccare Castelnovo né Monti per poi riuscire a “Felina” prendendo il “Passo dei Carpinelli” fino a Reggio nell’Emilia.
Nei pressi del passo dei carpinelli, incontriamo una insegna con su scritto “pane casareccio” e fatti condire due grossi panini, ci fermiamo sotto una pineta.
Sfiniti del grande giro, ci dirigiamo verso casa. Questa è stata veramente la giornata e la tappa piu’ bella del viaggio ma anche la piu’ faticosa, perché tra statali e soprattutto provinciali abbiamo percorso piu’ di 250 km. Le curve parevano non finire mai, e la strada era stretta e ricca di vegetazione. Arrivati a casa a ora di cena eravamo stanchissimi ma entusiasti. Ridevamo a 32 denti dalla felicità. Il giorno seguente decidiamo pero’ di riposarci, e di pomeriggio ci avventuriamo a zonzo nei dintorni di “San Martino in Rio”, “Correggio” e “Prato”.Da queste parti si gira molto in bici e così presa la bici di mia sorella scopro che la bici è una “Honda”.
Il giorno seguente partiamo alle volte di “Parma”,qui sappiamo di trovare del buon formaggio e del buon prosciutto ma anche la mortadella non era male. Visitiamo Parma e i suoi monumenti, visitiamo il giardino ducale e il suo palazzo che si trova all’interno.
Usciamo dal centro storico e ci spostiamo verso “Langhirano” dove si realizza buona parte della produzione del prosciutto di Parma e “Felino”, visitiamo il castello omonimo dove si trova il museo del famoso salame.
Uno sguardo all’orologio e visto l’ora decidiamo di rientrare a casa. Nella sosta in autogrill, incontriamo un tizio con una Monster che si ferma accanto a noi, chiacchieriamo un po’ e scopriamo che è un palermitano che lavora da 15 anni a Parma. Salvo insiste per offrire qualcosa al bar e dopo mezz’ora di chiacchere, salutiamo l’amico e iniziamo a far strada verso casa.
Lasciamo in sospeso per la prossima volta la visita di Colorno e di Soragna.
Il primo agosto, giorno del grande esodo per tutti i turisti, alle 6 del mattino, e con il pieno fatto, partiamo per dirigerci verso Aquileia. Ci aspettano 305 km di cui circa 280 km solo autostrada … che palle … da Vicenza a Mestre incontriamo un blocco totale, auto tutte ferme e le persone giu’ dalle proprie auto. Grazie alla disciplina degli automobilisti, le auto se ne stavano incolonnate in maniera ordinata, ognuna nella propria corsia, così insieme ad atri motociclisti ci destreggiavamo tra una corsia e un’altra. La musica era a manetta … le soste agli autogrill sono diventate due … e alla fine eravamo nauseati di autostrada. Alle 10 arriviamo allo svincolo di “Palmanova” fino a raggiungere finalmente Aquileia.Ci apprestiamo a parcheggiare la moto e mi accorgo di aver forato la gomma posteriore … quindi carico mio cugino a bordo e ci dirigiamo verso un gommista che con 7 euro risolve il tutto … evitandomi così di usare il kit di riparazione. Dopo un buon pranzo a base di pesce e un brevissimo riposo e rinfrescati da una fresca doccia, di pomeriggio decidiamo di fare un giro ad Aquileia dove ritroviamo il vecchio porto fluviale e la Basilica.Alle spalle della basilica invece troviamo il cimitero dei caduti in guerra.
Ci spostiamo quindi a “Grado” dove visitiamo le strade del centro storico, le rovine e la sua bellissima Basilica.
Il giorno dopo, 2 agosto, ci dirigiamo verso “Monfalcone” dove facciamo una breve sosta e arriviamo a “Trieste” dove visitiamo velocemente il bellissimo centro storico. Ci spostiamo quindi verso “Sistiana” per goderci un pomeriggio al mare e prima di cena eravamo già di ritorno ad Aquileia.
Il giorno dopo, il maltempo incalzava e per evitare di prenderci acqua, decidiamo di ritornare a San Martino in rio pronti a farci quasi 4 ore in autostrada.
Tornati a Reggio Emilia, ci sentiamo al telefono con Tango e Nica e decidiamo di incontrarci con loro di pomeriggio all’ outlet di Borgo Panigale per scambiare 4 chiacchere e approfittare per l’acquisto di qualche ricordino. Torniamo a casa per cena e ci prepariamo tutto, ma proprio tutto, in direzione Liguria così da avvicinarci a Genova dove avremmo ripreso la nave per il ritorno.Il giorno seguente ripartiamo e dopo circa 3 ore di viaggio alle 10 arriviamo in Liguria a “Final Borgo” località medioevale bellissima. Qui ci aspettano i miei zii. Ci sembra subito di ritrovarci in un ambiente familiare al nostro, il mare infatti è bellissimo e le pareti rocciose che scendono fino al mare creano una cornice fantastica. Visitiamo “Varigotti” e “Finale Ligure”.
A 2 giorni dalla partenza, dopo avere tanto girato in moto, soddisfatti della vacanza trascorsa, decidiamo di dedicarci altri due giorni di relax al mare e così facendo ci ritroviamo al giorno della partenza.
Carichiamo tutto, conserviamo le comode ciabattine, i costumi e tutto il resto e ci imbardiamo di nuovo come a voler sembrare dei veri motociclisti.Percorriamo gli ultimi 70 km di moto per arrivare a genova con la tristezza al cuore,senza parlare, senza ascoltare musica, scocciati e coscienti di avere finito il tempo a nostra disposizione. Pazienza non c’è niente da fare la cosa piu’ brutta che ci capita nelle ferie è proprio il rientro a casa…