Due orette e mezzo abbondanti da Piacenza con puntatina al Penice, quindi con un bel mix di stradine strette e tornanti (Val Tidone) e di curve medio ampie e pezzi veloci (Bobbio e SS45).
Dalla F800ST è un bel salto: la prima oretta non è stata propriamente un divertimento; io sono abituato a guidare tranquillo tra i 3-4.500 giri (un po' "diesel", anche perchè sono sempre zainetto-dotato) con i tirotti giusto per sorpassi da sbrigare in fretta, ma con la MTS non si può, sotto i 4.000 scalcia peggio della mia XT a 2.000.
Tenere i 50 nei paesi non è facile...
Ma torniamo indietro con ordine: la posizione di guida è stupenda, eretta ma comoda anche per le gambe (sono 1,85), mi lascia un po' perplesso da vedere il parabrezza così strettino, ma si rivelerà poi abbastanza efficace; il cruscotto è spaziale, non ho il tempo di memorizzare tutti i numerini distributiti qua e là, prendo nota e sorveglierò solo i principali.
Non mi piace il comando frecce-riding mode, un po' miserino e non immediatamente a portata di dito; ottimi gli specchietti, per me che sono abituato a cercare di indovinare che cosa ho dietro.
Mia moglie si trova invece molto meno a casa sua, sarà che deve arrampicarsi più in alto, che manca il bauletto dietro a cui appoggiarsi, che non trova le maniglie dove sono di solito... si sà, le donne sono più abitudinarie.
La mancanza del bauletto fa sì che me la ritrovo molto attaccata alla schiena e che ricevo testate col casco come non accadeva dai tempi dell'XT600.
Frizione cortissima e morbida, ci vuole un attimo ma poi ci si abitua bene; cambio a mio parere ottimo, non ha sbagliato una marcia, accensione quasi faticosa, poi il frullo che al minimo e a bassi regimi non dice gran che, quasi quasi mi piace di più la mia "Folletto".
Nei primi km e nella salita stretta faccio davvero un po' fatica, ho un certo timore reverenziale verso la cavalleria e quindi tendo a guidarla come sono abituato, ma il risultato non è buono e si traduce in un'andatura un po' troppo a strappi, molto meno fluida di come sono solito; certo che quando si dà un tirotto terza-quarta... mamma mia...
La stradina ha quasi sempre terrapieno o cemento sulla destra ed il risultato è un "rimbalzo" nel timpano destro dello scarico, che quando ci si dà di gas è potente e penetrante, direi quasi fastidioso se non temessi di essere processato per eresia.
Gli ultimi km in salita al Penice, dove le curve si fanno più larghe e veloci, vanno decisamente meglio, io ho imparato a guidare mille giri sopra il mio solito ed arrivo in cima più soddisfatto; ma è qui che si rivela l'autentico "plus" di questo cavallino da corsa campestre.
Passo a fianco dell'immancabile gruppetto di motociclisti riuniti a centro piazzale e vado a parcheggiare vicino al bar; i due più intrepidi si staccano dal gruppetto e vengono a vedere la moto "Complimenti è davvero bellissima ottimo acquisto" io mi schermisco "Si, è davvero bella, ma non è mia, è solo in prova"; ora anche gli altri sette o otto si avvicinano, guardano, commentano, chiedono impressioni, si meravigliano dell'ampia disponibilità di prova (a proposito, grazie Tullio & co.); ad un certo punto il più coraggioso chiede "Posso salire?" con il tono dei bambini che chiedono "mi fai vedere la tua macchinina?"
Scherzi a parte è stato molto simpatico e molto "da parte maschile del cervello" come non ha mancato di notare mia moglie, più divertita che mai.
Non c'è dubbio che come "moto da bar" sembra proprio insuperabile.
Ritorno verso Bobbio e la SS45: ora che ho quasi capito come si deve guidare comincio davvero a goderla, la ciclistica è uno spettacolo e piega che è una meraviglia, con la massima naturalezza e senza preoccupazione; si toccano gli stivali molto facilmente perchè le pedane sono piuttosto basse, anche senza esagerare; mi sa che a guidarla un po' cattiva è obbligatorio andare in punta di piedi...
Mi fermo a Bobbio a fare benzina, tra l'altro da un ducatista di vecchia data che ammira ed apprezza; mi sembra logico mettere vippauer ed infatti... nel giro di qualche km la musica cambia parecchio, anche ai regimi più bassi diventa meno scorbutica, sarà che ho "preso polso" ma secondo me gli ottani sono determinanti.
Ritorno in concessionaria dopo oltre due ore con un bel sorriso stampato in faccia, me la sono proprio goduta. Un po' meno il mio zainetto che in un paio di occasioni si è trovata a gambe larghe per aria perdendo le pedane, ma come ho già detto si sà, le donne sono abitudinarie e si affezionano alle motine vecchie...
Ultimo appunto sui riding-mode, li ho provati tutti tranne l'enduro ma sinceramente non ho trovato gran differenze di comportamento, almeno nel motore: devo dire che sono stato ben lontano dai limiti dove probabilmente si apprezzano di più le differenze, ma mi aspettavo che ai "mode" depotenziati corrispondesse un comportamento più docile in basso, invece mi pare che venga semplicemente tagliata potenza in alto, ma senza migliorare l'erogazione.
Ovviamente le mie impressioni valgono per quello che la mia sensibilità è stata in grado di percepire in poco più di due ore...
Concludendo: la mia prima reazione a caldo è stata "Gran moto, gran divertimento, ma non fa per me" (e soprattutto per il mio zainetto)
, ma avendo letto che quanto di negativo ho percepito (in mezzo a tante virtù) è percepito allo stesso modo anche da chi la possiede da un po' e che è molto probabile che arrivi una soluzione da Ducati, chissà....