itinerari
Iran in moto? Si può
di Emilio Radice
Un cronista di "Repubblica" su due ruote nel Paese "antioccidentale" ante-litteram. Quindici giorni, nessun problema: solo amicizia
Dall´Italia all´Iran in motocicletta? Si può. Anzi, una volta passato il confine con il Paese nemico dell´Occidente, sarà l´Iran stesso a venirvi incontro. E contrariamente a ogni previsione lo farà con amicizia, ottime strade e un´ospitalità commovente. Questo è il racconto di un viaggio appena compiuto, in coppia, da Bazargan a Shiraz e ritorno. Nessun inconveniente. Basta seguire solo poche "istruzioni per l´uso". Prima di cominciare il tour.
I pezzi di ricambio
In Iran sono "illegali" tutte le moto di cilindrata superiore ai 200 cc., tranne quelle dei turisti. Il problema è dunque pezzi di ricambio. Suggerimento: portate il necessario e lasciate a casa parti e istruzioni per eventuali spedizioni d´emergenza.
Un invito da 200 euro
Prima di tutto il visto: lo si può chiedere sia all´ambasciata a Roma o al consolato di Milano, ma occorre un "invito". Meglio rivolgersi a una agenzia e in 20 giorni tutto è ok. Costo circa 200 euro. Poi c´è il "carnet de passage en duanes": garantisce che una volta in Iran voi non vendiate la motocicletta (istruzioni sul sito dell´Aci). Poggia su una fideiussione bancaria, o su una copertura assicurativa che costa, online, 200 euro.
Passaggio in Turchia
In Turchia la benzina costa più che da noi, ci sono hotel per tutte le tasche e le strade sono spesso interrotte da cantieri. Ma che viaggio in moto sarebbe senza polvere e fango? Comunque in tre giorni potete essere sotto l´Ararat, a Dogubayazit. L´Iran tenebroso è dall´altra parte.
Alla frontiera con l´Iran
Eccoci a Bazargan, sotto i ritratti accigliati di Khomeini e Khamenei. Occhio a chi vi chiede il passaporto, a volte è solo un cacciatore di mance. I funzionari doganali sono gentili. Non fatevi impressionare da una dirigente in chador: finge di leggere i documenti, ma li tiene al contrario. Per facilitare le cose se siete in coppia mettete al dito una fede. Alla frontiera si può anche cambiare denaro (in Iran non funzionano le carte di credito). Un euro vale 13.000 real e un litro di benzina ne costa 4.000.
Usi, costumi e prezzi
Tabriz è la tappa per orientarsi fra usi, prezzi, modi di vestire. E per eliminare alcune cose, tra cui i pregiudizi (le donne guidano, si truccano ed escono la sera, seppur col velo) e i vestiti inutili (via il chadorino, basta un foulard. Quanto ai prezzi, dopo i Golestan Gardens c´è il bazar della meccanica: 30.000 real per un litro di olio Caspian multigrade. Caro, invece, l´hotel: 260.000 real in due, anzi in tre (moto in salotto).
Dormendo nel container
Un vulcano con l´acqua, uno col fuoco, vento e montagne: Takht-e-Suleyman è sintesi di bellezza e di tradizioni persiane. Mozzafiato. Questo era un centro di culto zoroastriano. Si può dormire gratis in un container arredato (chiedere al custode delle rovine). Sacco a pelo indispensabile: d´inverno si va a -30°.
Come in Formula Uno
Da Takhta Esfahanè un balzo reso leggero da una catena di bellezze paesaggistiche. Le strade sono in ottimo stato. Takab, Bijar, Hamadan, Aligurdaz. Qui (chiedere al farmacista, parla inglese) c´è un ottimo, ma nascosto, hotel del Touring iraniano: di rigore la fede al dito. Se vi fermate a mangiare per strada la gente (curdi) vi invita a casa e cucina per voi. Poi si scende nel deserto. Per bere con il casco si fa come in F1: portatevi un tubicino di gomma. E se qualcuno si sbraccia dal finestrino di un´auto gridate «Italia, Italia». È quello che vogliono sapere. Esfahan...senza parole: leggete la guida.
Occhio ai ladri (...)
Ce lo dicono tutti già prima di arrivare a Shiraz: «Occhio ai ladri». Utile a sapersi, ma non ci hanno rubato nulla - anzi, una coppia di sposi ci ha donato pistacchi. Suggerimento turistico-culturale: visitate la tomba del poeta Hafez.
E occhio al vento (questo sì)
Quando il vento del deserto ti investe di lato guidare la moto è un casino. I camion spostano masse d´aria violente. I sorpassi sono uno stress. In Iran la velocità delle auto è "regolata" da improvvisi dossi di traverso alla carreggiata. Se non li si vede sono dolori. La polizia controlla, ma mai una multa.
Imbarazzi nucleari
È un brivido passare davanti alle bocche della contraerea che difende gli impianti nucleari a Natanz. Stupisce che i soldati ti offrano una Coca-cola - «No foto». Passeggiando per le strade di Kashan uno sconosciuto professore ci invita a parlare della civiltà occidentale in una scuola: è successo, lo abbiamo fatto davvero. La domanda più imbarazzante: quanto costa la moto? Mentite.
"Fuorilegge" ma felici
«Attenti ai cammelli», avvertono i cartelli mentre si va verso Teheran. E un altro cartello dice: «Autostrada proibita alle moto». Il casellante vi invita a passare comunque. Quanto si paga? Niente, perché non c´è tariffa per un mezzo proibito.
Bilancio finale
Dopo Teheran (tappa obbligata e non turistica: visita al bazar meccanico nei pressi di piazza Khomeini) si torna a Tabriz per chiudere il tour. Bilancio finale dopo quindici giorni di viaggio: 600 euro in due, più il costo di tre tappeti. Fateveli spedire, arrivano.