Con ancora ben in mente i ricordi del giro dell'anno scorso (
Pirenei 2015 ) organizziamo di partire sfruttando il weekend lungo del 24 Giugno.
Il piano prevede di non allontanarci "troppo" da casa
quindi puntiamo alle Dolomiti.
I giorni precedenti alla partenza sono un casino dietro all'altro, mille impegni, sempre a correre di qua e di là, mai un attimo libero per organizzarsi e cosa ancora peggiore alcuni gravi problemi di salute in famiglia, insomma partenza a forte rischio cancellazione.
Alla fine nonostante tutto, si parte!
Giorno 1
Appuntamento con Ema alle 8 al casello di GE-Ovest
Fra traffico e preparativi dell'ultimo minuto, arrivo un po' in ritardo e così per recuperare non ho fatto nemmeno una foto della partenza
8.15 siamo in moto in mezzo alla congestionata A7 di un fresco giovedì mattina, nonostante i tanti cantieri e la coda in zona Piacenza, usciamo a Peschiera prima delle 11, destinazione Trento Nord.
Qui finalmente lasciamo definitivamente l'autostrada per iniziare la Val di Cembra, per il primo tratto si ricalca il percorso fatto durante la prima edizione della Cavalcata delle Dolomiti (Comitato Veneto docet)
Nell'ultimo anno per i vari impegni famigliari e lavorativi credo di non aver fatto più di 10km in moto (la distanza che divide il box dall'officina dove ho fatto la revisione e ritorno!)
Il tratto in autostrada non è servito molto a riprendere confidenza con un mezzo ormai sconosciuto e così mi approccio alle prime curve come se fossero le prime in sella a questa "nuova" moto.
Per fortuna la strada è perfetta, si inizia a salire dolcemente e si abbandonano i primi paesi della valle immergendosi nel bosco.
I km scorrono via veloci e di curva in curva ricomincio a capire come funziona questa "cosa", e più si va avanti e più si allarga il sorriso sotto il casco.
Arriviamo all'inizio della Val di Fassa in un attimo ed è subito Pordoi, dove ci fermiamo per un pranzo veloce.
Si scende ad Arabba e poi direzione Passo Giau passando per Staulanza.
Siamo in anticipo sulla tabella di marcia che ci siamo posti ma una volta arrivati sul Giau ci troviamo davanti un paio di pattuglie della polizia che bloccano la strada: raduno Ferrari!
Un centinaio di milionari a bordo delle loro macchinine hanno deciso di prenotare tutto il passo e quindi siamo fermi.
C'è chi sfrutta la sosta per un po' di riposo e chi fa foto.
Anche se un po' restio, qualche scatto a 'sti ricconi l'ho dovuto fare!
In attesa di ripartire. Tutto il gruppo di motociclisti, stanco di aspettare, si allinea e scalda i motori come in MotoGP prima del warm up pre-gara. Lesto lesto Ema si posiziona in prima fila e a semaforo verde scatta via! Supera in maniera decisa ogni avversario e arriva in fondo conquistando la pole ed io in scia.
Cosa fa la voglia di recuperare il tempo perso!
Arriviamo al bivio e decidiamo di allungare il giro sino a Misurina, attraversiamo Cortina e saliamo il Tre Croci (sporco e scivoloso).
Foto di rito e si torna al percorso originario: Falzarego e Val Parola
Si attraversa la mia amata Val Badia
e si sale al Passo Gardena.
Poi giù sino ad Ortisei dove prendiamo il bivio per Castelrotto e Siusi!
Zone meravigliose, il traffico che ci ha accompagnato tutto il giorno all'improvviso sparisce ed è pace.
Una vallata da fiaba, saranno le luci della sera, sarà l'ordine e la pulizia tutto intorno ma sono rimasto davvero affascinato da queste zone.
La discesa a Bolzano è divertente e in poco tempo ci ritroviamo in hotel.
Aperitivo e cena con Riky e la sua famiglia per una ottima serata in compagnia
Giorno 2
Ci svegliamo presto per fare un salto dal gommista per un problema alla gomma posteriore di Ema, per fortuna il tutto si risolve in un attimo e così alle 8.20 ci ritroviamo già in cima alla Mendola!
Nemmeno una foto e si punta al Tonale, qui il traffico aumenta e così non possiamo gustarci per bene le curve finali.
Pausa veloce e si riparte verso il Gavia.
Strada stretta e piena di ciclisti, la temperatura è perfetta e così si arriva in un attimo in vetta.
Scendiamo verso Bormio, sosta benzina e si attacca lo Stelvio.
Sono quasi le 11 e il traffico inizia ad essere piuttosto noioso, la salita è quasi frenetica e sinceramente l'unico aspetto positivo sono i paesaggi, le foto alla serie infinita di tornanti sono d'obbligo sia in salita sia in discesa. Ma è davvero difficile godersi il momento, così in mezzo a tanto casino, anche in vetta al passo sembra di essere in mezzo al mercato durante i saldi.
Nonostante questo, la vista che si gode da lassù è davvero particolare e la temeraria opera ingegneristica è ammirevole.
La discesa se possibile è ancora più trafficata della salita
fra spider con autisti improvvisati, un altro raduno (questa volta di trattori d'epoca) e un gracile vecchietto austriaco con un GS troppo pesante per lui, finalmente riusciamo ad arrivare a valle.
Qui la strada si apre, si libera di tutto l'addensato traffico dello Stelvio e finalmente si può scorrere via veloci.
Si punta il muso a Nord verso gli abnormi tornantoni che portano al lago di Resia
Posto incantevole, con una luce e dei colori unici.
Leggenda vuole che si sentano ancora suonare le campane… vabbé dai, è affascinante anche senza le campane!
Ci fermiamo poco prima del passo per un panino al volo e uno strudel, e si riparte per un breve tratto in Austria per poi entrare in Svizzera, a Zernez iniziamo l'Ofenpass ma non arriviamo in vetta per svoltare direzione Italia verso Livigno. Tunnel e successivo passaggio sulla diga (sono a pagamento).
Il meteo nel frattempo è cambiato e iniziamo a prendere qualche goccia di pioggia me per fortuna poca roba. Passeggiata in paese per due acquisti e si riparte.
Forcola di Livigno e subito dopo Passo del Bernina.
Si scende per attraversare St.Moritz e scorrere lungo il lago.
Sino ad arrivare in vetta al Malojapass, in realtà da questo versante non si può nemmeno parlare di salita, storia diversa dall'altra parte!
Scendiamo la serie di tornanti d'un fiato e una volta arrivati in fondo ci voltiamo indietro, diamo uno sguardo e facciamo due foto. Sguardo complice e subito capiamo che quel pezzo va rifatto per forza in salita!
E VIAAA!
Tornante di qua, tornante di là siamo in un attimo di nuovo in vetta.
Foto di rito e torniamo alla nostra tabella di marcia. Sono quasi le 19, dobbiamo tornare in Italia perché l'hotel che abbiamo prenotato poche ore prima si trova ben oltre Chiavenna.
Ci facciamo tutto il fondo valle senza soste e voltiamo a destra, già in direzione per il percorso programmato per domani. Arriviamo a Campodolcino poco prima di cena, aperitivo al fresco, pizza più che dignitosa e passeggiata per il mini paese, dando uno sguardo preoccupato alle pessime previsioni meteo
Giorno 3
Nella notte piove ma la mattina ci sveglia con un timido raggio di sole e qualche bello squarcio di azzurro fra le nuvole. Si sale subito verso lo Splugenpass, traffico inesistente e finalmente mi pare di rivivere il senso di "avventura" vissuto così tanto l'anno scorso sui Pirenei, e che mi è fortemente mancato nei trafficati passi affrontati il giorno precedente.
La salita è umida ma il disegno delle curve è ottimo, si superano la diga e il lago velocemente, anche oggi siamo in vetta al primo passo ben prima delle 9.
L'aria è frizzante ma godibilissima, appena rientriamo in Svizzera ci fermano i gendarmi per un controllo, tutto ok e si riparte lungo la discesa verso il piccolo paesino di Splugen.
Il meteo intanto sembra essere migliorato anche se in alcune valli attorno a noi le nuvole si addensano compatte e minacciose.
Evitiamo l'autostrada svizzera e passiamo a lato sino all'imbocco del San Bernardino.
Lungo la salita non incrociamo nessuno! Asfalto perfetto e strada meravigliosa, condizioni ideali.
Personalmente il punto più alto di tutto il giro, mi sono proprio divertito qui, dei posti splendidi!
Durante la lunga discesa mi è stato impossibile non fermarmi per scattare qualche foto.
Lasciamo il bel tempo e questa meraviglia per scendere a valle, verso delle impietose nuvolone nere.
Dietro di noi...
Davanti a noi...
Mettiamo per la prima volta durante il viaggio l'antipioggia che però ci accompagnerà sino alla fine della giornata.
Quelle nuvole gettano su di noi tutto il carico che avevano e così arriviamo belli scoli alle porte di Bellinzona. Qui primo momento di svolta della giornata: dobbiamo decidere se proseguire il progetto iniziale nonostante la pioggia pesante oppure tagliare verso lidi più asciutti.
Ci guardiamo in faccia…
la decisione è semplice e così puntiamo nuovamente il muso verso Nord: Passo del Lucomagno.
Salita costantemente sotto l'acqua, tanta acqua…
freddo, tanto freddo e manto stradale noioso
Qui le foto sono poche perché diventa davvero difficile tenere qualcosa asciutto
Scendiamo a Muster e si gira sull'Oberalpass, divertente e paesaggisticamente interessante se non fosse per i litri di acqua che continuano a caderci addosso. Si arriva in vetta e finalmente sembrano essersi chiusi i rubinetti, iniziamo la discesa e incrociamo un sacco di macchine e furgoni stranamente conciati come fosse carnevale, tutte targate GB… già iniziamo a temere di dover affrontare un nuovo raduno!
Per fortuna la strada è libera e arriviamo presto ad Andermatt dove ci fermiamo per pranzo, ha smesso di piovere e spunta anche un tiepido sole.
Ma la pace dura poco, appena rimontiamo in sella riprende la pioggia. Attraversiamo i mille cantieri attorno a Goschenen ed attacchiamo il Sustenpass.
Al piano di sopra devono aver rotto un bel tubo perché becchiamo tanta acqua che sembra quasi impossibile ce ne sia ancora! La salita di per sé è divertente, le gomme che monto sull'acqua sono grandiose e così anche la salita scorre via veloce. Scendiamo ad Innertkirchen e riprendiamo a salire sul Grimselpass
qui le condizioni meteo sono ancora peggiori: ci immergiamo nelle nuvole, gli ultimi km sono quasi alla cieca, non si vede nulla, c'è freddo ed un forte vento, avanzare è difficile per noi figuriamoci per quegli EROI che salgono su in bici, ammirevoli davvero!
Affrontiamo i larghi tornanti della discesa con già di fronte il Furkapass ma arrivati al bivio di inizio salita, forse per la prima volta da quando giriamo in moto insieme Ema ed io
prendiamo una decisione di prudenza.
Se avessimo iniziato il Furka poi ci saremmo messi a fare anche la Tremola del San Gottardo e il Passo Novena in mezzo alla pioggia e con pochissima visibilità. E così svoltiamo a destra verso il fondo valle.
Il progetto iniziale prima della partenza era quello di fermarsi a Briga ma nonostante il meteo inclemente, il taglio di percorso ci permette di avanzare il nostro obiettivo e perciò pensiamo di procedere il più possibile verso la Francia.
Per fortuna la pioggia ci ha dato finalmente tregua.
Iniziano una novantina di km noiosissimi
si attraversano un sacco di centri abitati, all'inizio si tratta di graziosi paesini di montagna ma scendendo si trasformano in grigie distese di asfalto, tante deviazioni che ci fanno saltare da un lato all'altro del Rodano che taglia a metà la valle
Rettilinei infiniti si alternano a qualche sporadica curva in mezzo alle vigne, ma per lo più si scorre noiosamente nel nulla
fra mille rotonde ed altri lunghi rettilinei a lato della ferrovia.
Qui termina la parte divertente del viaggio.