Alpi 2016

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MultiEgo
00giovedì 7 luglio 2016 08:18
Con ancora ben in mente i ricordi del giro dell'anno scorso (Pirenei 2015 [SM=x52775] ) organizziamo di partire sfruttando il weekend lungo del 24 Giugno.
Il piano prevede di non allontanarci "troppo" da casa [SM=x52773] quindi puntiamo alle Dolomiti.

I giorni precedenti alla partenza sono un casino dietro all'altro, mille impegni, sempre a correre di qua e di là, mai un attimo libero per organizzarsi e cosa ancora peggiore alcuni gravi problemi di salute in famiglia, insomma partenza a forte rischio cancellazione. [SM=x52789] [SM=x52789] [SM=x52789]

Alla fine nonostante tutto, si parte! [SM=x52782]

Giorno 1
Appuntamento con Ema alle 8 al casello di GE-Ovest
Fra traffico e preparativi dell'ultimo minuto, arrivo un po' in ritardo e così per recuperare non ho fatto nemmeno una foto della partenza [SM=x52792]

8.15 siamo in moto in mezzo alla congestionata A7 di un fresco giovedì mattina, nonostante i tanti cantieri e la coda in zona Piacenza, usciamo a Peschiera prima delle 11, destinazione Trento Nord.
Qui finalmente lasciamo definitivamente l'autostrada per iniziare la Val di Cembra, per il primo tratto si ricalca il percorso fatto durante la prima edizione della Cavalcata delle Dolomiti (Comitato Veneto docet) [SM=x52767]

Nell'ultimo anno per i vari impegni famigliari e lavorativi credo di non aver fatto più di 10km in moto (la distanza che divide il box dall'officina dove ho fatto la revisione e ritorno!)
Il tratto in autostrada non è servito molto a riprendere confidenza con un mezzo ormai sconosciuto e così mi approccio alle prime curve come se fossero le prime in sella a questa "nuova" moto.
Per fortuna la strada è perfetta, si inizia a salire dolcemente e si abbandonano i primi paesi della valle immergendosi nel bosco.
I km scorrono via veloci e di curva in curva ricomincio a capire come funziona questa "cosa", e più si va avanti e più si allarga il sorriso sotto il casco. [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771]

Arriviamo all'inizio della Val di Fassa in un attimo ed è subito Pordoi, dove ci fermiamo per un pranzo veloce.











Si scende ad Arabba e poi direzione Passo Giau passando per Staulanza.









Siamo in anticipo sulla tabella di marcia che ci siamo posti ma una volta arrivati sul Giau ci troviamo davanti un paio di pattuglie della polizia che bloccano la strada: raduno Ferrari!
Un centinaio di milionari a bordo delle loro macchinine hanno deciso di prenotare tutto il passo e quindi siamo fermi.
C'è chi sfrutta la sosta per un po' di riposo e chi fa foto.



Anche se un po' restio, qualche scatto a 'sti ricconi l'ho dovuto fare!









In attesa di ripartire. Tutto il gruppo di motociclisti, stanco di aspettare, si allinea e scalda i motori come in MotoGP prima del warm up pre-gara. Lesto lesto Ema si posiziona in prima fila e a semaforo verde scatta via! Supera in maniera decisa ogni avversario e arriva in fondo conquistando la pole ed io in scia.
Cosa fa la voglia di recuperare il tempo perso!
Arriviamo al bivio e decidiamo di allungare il giro sino a Misurina, attraversiamo Cortina e saliamo il Tre Croci (sporco e scivoloso).







Foto di rito e si torna al percorso originario: Falzarego e Val Parola





Si attraversa la mia amata Val Badia [SM=x52775] e si sale al Passo Gardena.



Poi giù sino ad Ortisei dove prendiamo il bivio per Castelrotto e Siusi!
Zone meravigliose, il traffico che ci ha accompagnato tutto il giorno all'improvviso sparisce ed è pace.
Una vallata da fiaba, saranno le luci della sera, sarà l'ordine e la pulizia tutto intorno ma sono rimasto davvero affascinato da queste zone.

La discesa a Bolzano è divertente e in poco tempo ci ritroviamo in hotel.
Aperitivo e cena con Riky e la sua famiglia per una ottima serata in compagnia [SM=x52767]

Giorno 2
Ci svegliamo presto per fare un salto dal gommista per un problema alla gomma posteriore di Ema, per fortuna il tutto si risolve in un attimo e così alle 8.20 ci ritroviamo già in cima alla Mendola! [SM=x52784] [SM=x52772] [SM=x52771] [SM=x52773] [SM=x52784]
Nemmeno una foto e si punta al Tonale, qui il traffico aumenta e così non possiamo gustarci per bene le curve finali.



Pausa veloce e si riparte verso il Gavia.
Strada stretta e piena di ciclisti, la temperatura è perfetta e così si arriva in un attimo in vetta.









Scendiamo verso Bormio, sosta benzina e si attacca lo Stelvio.
Sono quasi le 11 e il traffico inizia ad essere piuttosto noioso, la salita è quasi frenetica e sinceramente l'unico aspetto positivo sono i paesaggi, le foto alla serie infinita di tornanti sono d'obbligo sia in salita sia in discesa. Ma è davvero difficile godersi il momento, così in mezzo a tanto casino, anche in vetta al passo sembra di essere in mezzo al mercato durante i saldi.
Nonostante questo, la vista che si gode da lassù è davvero particolare e la temeraria opera ingegneristica è ammirevole.







La discesa se possibile è ancora più trafficata della salita [SM=x52786] [SM=x52787] [SM=x52789] fra spider con autisti improvvisati, un altro raduno (questa volta di trattori d'epoca) e un gracile vecchietto austriaco con un GS troppo pesante per lui, finalmente riusciamo ad arrivare a valle.
Qui la strada si apre, si libera di tutto l'addensato traffico dello Stelvio e finalmente si può scorrere via veloci.
Si punta il muso a Nord verso gli abnormi tornantoni che portano al lago di Resia [SM=x52772] [SM=x52771]

Posto incantevole, con una luce e dei colori unici.









Leggenda vuole che si sentano ancora suonare le campane… vabbé dai, è affascinante anche senza le campane!

Ci fermiamo poco prima del passo per un panino al volo e uno strudel, e si riparte per un breve tratto in Austria per poi entrare in Svizzera, a Zernez iniziamo l'Ofenpass ma non arriviamo in vetta per svoltare direzione Italia verso Livigno. Tunnel e successivo passaggio sulla diga (sono a pagamento).



Il meteo nel frattempo è cambiato e iniziamo a prendere qualche goccia di pioggia me per fortuna poca roba. Passeggiata in paese per due acquisti e si riparte.
Forcola di Livigno e subito dopo Passo del Bernina.



Si scende per attraversare St.Moritz e scorrere lungo il lago.



Sino ad arrivare in vetta al Malojapass, in realtà da questo versante non si può nemmeno parlare di salita, storia diversa dall'altra parte! [SM=x52773] [SM=x52773] [SM=x52773] [SM=x52771]
Scendiamo la serie di tornanti d'un fiato e una volta arrivati in fondo ci voltiamo indietro, diamo uno sguardo e facciamo due foto. Sguardo complice e subito capiamo che quel pezzo va rifatto per forza in salita! [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] E VIAAA! [SM=x52784]
Tornante di qua, tornante di là siamo in un attimo di nuovo in vetta.





Foto di rito e torniamo alla nostra tabella di marcia. Sono quasi le 19, dobbiamo tornare in Italia perché l'hotel che abbiamo prenotato poche ore prima si trova ben oltre Chiavenna.
Ci facciamo tutto il fondo valle senza soste e voltiamo a destra, già in direzione per il percorso programmato per domani. Arriviamo a Campodolcino poco prima di cena, aperitivo al fresco, pizza più che dignitosa e passeggiata per il mini paese, dando uno sguardo preoccupato alle pessime previsioni meteo [SM=x52788] [SM=x52787]


Giorno 3
Nella notte piove ma la mattina ci sveglia con un timido raggio di sole e qualche bello squarcio di azzurro fra le nuvole. Si sale subito verso lo Splugenpass, traffico inesistente e finalmente mi pare di rivivere il senso di "avventura" vissuto così tanto l'anno scorso sui Pirenei, e che mi è fortemente mancato nei trafficati passi affrontati il giorno precedente.
La salita è umida ma il disegno delle curve è ottimo, si superano la diga e il lago velocemente, anche oggi siamo in vetta al primo passo ben prima delle 9.











L'aria è frizzante ma godibilissima, appena rientriamo in Svizzera ci fermano i gendarmi per un controllo, tutto ok e si riparte lungo la discesa verso il piccolo paesino di Splugen.






Il meteo intanto sembra essere migliorato anche se in alcune valli attorno a noi le nuvole si addensano compatte e minacciose.
Evitiamo l'autostrada svizzera e passiamo a lato sino all'imbocco del San Bernardino.
Lungo la salita non incrociamo nessuno! Asfalto perfetto e strada meravigliosa, condizioni ideali.
Personalmente il punto più alto di tutto il giro, mi sono proprio divertito qui, dei posti splendidi!



Durante la lunga discesa mi è stato impossibile non fermarmi per scattare qualche foto.













Lasciamo il bel tempo e questa meraviglia per scendere a valle, verso delle impietose nuvolone nere.

Dietro di noi... [SM=x52771]


Davanti a noi... [SM=x52786] [SM=x52786] [SM=x52786] [SM=x52786] [SM=x52786]


Mettiamo per la prima volta durante il viaggio l'antipioggia che però ci accompagnerà sino alla fine della giornata.
Quelle nuvole gettano su di noi tutto il carico che avevano e così arriviamo belli scoli alle porte di Bellinzona. Qui primo momento di svolta della giornata: dobbiamo decidere se proseguire il progetto iniziale nonostante la pioggia pesante oppure tagliare verso lidi più asciutti.
Ci guardiamo in faccia… [SM=x52771] la decisione è semplice e così puntiamo nuovamente il muso verso Nord: Passo del Lucomagno. [SM=x52767]

Salita costantemente sotto l'acqua, tanta acqua…
freddo, tanto freddo e manto stradale noioso [SM=x52790] [SM=x52789]
Qui le foto sono poche perché diventa davvero difficile tenere qualcosa asciutto [SM=x52777]



Scendiamo a Muster e si gira sull'Oberalpass, divertente e paesaggisticamente interessante se non fosse per i litri di acqua che continuano a caderci addosso. Si arriva in vetta e finalmente sembrano essersi chiusi i rubinetti, iniziamo la discesa e incrociamo un sacco di macchine e furgoni stranamente conciati come fosse carnevale, tutte targate GB… già iniziamo a temere di dover affrontare un nuovo raduno! [SM=x52793] [SM=x52789]
Per fortuna la strada è libera e arriviamo presto ad Andermatt dove ci fermiamo per pranzo, ha smesso di piovere e spunta anche un tiepido sole. [SM=x52771]





Ma la pace dura poco, appena rimontiamo in sella riprende la pioggia. Attraversiamo i mille cantieri attorno a Goschenen ed attacchiamo il Sustenpass.
Al piano di sopra devono aver rotto un bel tubo perché becchiamo tanta acqua che sembra quasi impossibile ce ne sia ancora! La salita di per sé è divertente, le gomme che monto sull'acqua sono grandiose e così anche la salita scorre via veloce. Scendiamo ad Innertkirchen e riprendiamo a salire sul Grimselpass [SM=x52775] qui le condizioni meteo sono ancora peggiori: ci immergiamo nelle nuvole, gli ultimi km sono quasi alla cieca, non si vede nulla, c'è freddo ed un forte vento, avanzare è difficile per noi figuriamoci per quegli EROI che salgono su in bici, ammirevoli davvero! [SM=x52786] [SM=x52771] [SM=x52767]

Affrontiamo i larghi tornanti della discesa con già di fronte il Furkapass ma arrivati al bivio di inizio salita, forse per la prima volta da quando giriamo in moto insieme Ema ed io [SM=x52779] prendiamo una decisione di prudenza. [SM=x52774]
Se avessimo iniziato il Furka poi ci saremmo messi a fare anche la Tremola del San Gottardo e il Passo Novena in mezzo alla pioggia e con pochissima visibilità. E così svoltiamo a destra verso il fondo valle. [SM=x52790]
Il progetto iniziale prima della partenza era quello di fermarsi a Briga ma nonostante il meteo inclemente, il taglio di percorso ci permette di avanzare il nostro obiettivo e perciò pensiamo di procedere il più possibile verso la Francia. [SM=x52773]

Per fortuna la pioggia ci ha dato finalmente tregua.



Iniziano una novantina di km noiosissimi [SM=x52790] [SM=x52790] [SM=x52790] si attraversano un sacco di centri abitati, all'inizio si tratta di graziosi paesini di montagna ma scendendo si trasformano in grigie distese di asfalto, tante deviazioni che ci fanno saltare da un lato all'altro del Rodano che taglia a metà la valle [SM=x52793]

Rettilinei infiniti si alternano a qualche sporadica curva in mezzo alle vigne, ma per lo più si scorre noiosamente nel nulla [SM=x52792] [SM=x52790] [SM=x52789] fra mille rotonde ed altri lunghi rettilinei a lato della ferrovia.

Qui termina la parte divertente del viaggio. [SM=x52767]
MultiEgo
00giovedì 7 luglio 2016 08:26
Seconda parte
Sarà la noia, sarà la stanchezza o la mia distrazione, fatto sta che in una di queste tante rotonde vicino a Sierre decido amabilmente di sdraiarmi a terra.
Pochi metri prima di entrare nella rotonda mi accorgo tardi di una macchina entrata alla mia sinistra, probabilmente pinzo anche se la sensazione non è quella di aver frenato forte e quasi senza accorgermene mi ritrovo il manubrio completamente chiuso e in un attimo sono a terra.
L'andatura ridicola e le protezioni mi permettono di rialzarmi senza nemmeno un graffio ma il morale invece ha una ferita profonda. Mi sembra quasi un brutto risveglio, a terra senza nemmeno accorgermene.
Dopo tutti i rischi corsi per tutto il viaggio, sotto ad un fiume d'acqua, lungo decine di passi alpini oltre i 2000m, dopo migliaia di km e decine di migliaia di curve, sorpassi ed incroci… finisco a terra a 20km/h in una rotonda. A posteriori devo riconoscere che ero sicuramente distratto ed annoiato, probabilmente non avranno aiutato nemmeno i coprigiunti da pioggia che per pigrizia non mi ero ancora tolto, ma ad ogni modo la frittata ormai è stata fatta.
La moto ha l'attacco della pedana/pedalina destra rotto, la leva del freno posteriore curvata, l'attacco interno del paramano rotto e la parte destra del manubrio piegato. L'antipioggia è bucato sul ginocchio e sul gomito, e la borsa a rollo ha un segno superficiale sul lato, insomma danni limitatissimi, se proprio dovevo cadere direi che farlo così è veramente un gran lusso e devo esserne contento!

Ormai è quasi sera, così cerchiamo il primo hotel in zona.
Ci troviamo ad oltre 350km da casa, con in mezzo le Alpi. Penso subito insieme ad Ema alla via più breve per tornare a casa il giorno dopo, vanno in fumo in un attimo tutti i progetti per i giorni successivi, ora l'unico obiettivo è quello di tornare dalla mia famiglia.

Per come sono fatto, per come sono sempre stato, per la mia indole, per quanto ci abbiamo fantasticato su Ema ed io, per quanto ci tenevo e ancora più perché so quanto ci teneva Ema… mai e poi mai avrei lasciato a metà il nostro progetto, è più forte di me, non sono in grado di lasciare le cose a metà perché mi infastidisce ancora più che nemmeno iniziarle. Quindi "normalmente" avrei proseguito tutto il giro anche senza pedalina, con il manubrio storto e magari anche se mi fossi ammaccato più di quanto fatto. Ma questa volta no, questa volta devo ammettere che non ho pensato davvero ad altro se non a casa e tornare a vedere mio figlio. Mi viene il magone a pensarci. Mi sento ridicolo perché non è capitato nulla di grave, anzi! Sicuramente esagero per nulla ma forse solo ora realizzo tutti i rischi veri presi nei giorni precedenti e in cui mi è sempre andata bene, nelle curve precedenti, ai rettilinei in discesa in un fiume d'acqua, al sorpasso del bus in mezzo alla fitta nebbia del Grimsel, al pilotone in contromano lungo la salita del Giau, o a quell'altro genio col Subaru che allarga la curva per provare a prenderci… quella maledetta rotonda in realtà è servita solo a farmi accendere la lampadina. Ora non mi va più di rischiare, non mi va di perdere la possibilità di rivedere e giocare ancora con mio figlio e perdere la mia famiglia.
Potevo pensarci prima, o forse avrei anche potuto non pensarci mai ma è capitato dopo quella rotonda e va bene così come è andata.

Chissà forse fra una settimana o un mese cambierò idea, chissà forse è solo un arrivederci ma per un po' credo mi allontanerò da questo splendido mondo delle moto. Mi ha dato un sacco di soddisfazioni, mi ha permesso di conoscere un gruppo di persone splendide come voi e mi ha permesso di vedere luoghi che difficilmente avrei mai potuto vedere, ma credo (frase fatta ma vera) ci sia un tempo per tutto e ora ho un altro grande obiettivo, per ora pesa una dozzina di chili, non dorme di notte e a fine di una giornata intera con lui sono distrutto come se avessi fatto una maratona ma è ciò che voglio, quindi per ora voglio mettere da parte il resto.

Voglio ringraziare un Amico vero che mi ha accompagnato per migliaia e migliaia di chilometri dal Tiglieto al Ventoux passando per il Tourmalet, l'Atlantico e le Tre Cime, col quale mi sono trovato e mi trovo sempre splendidamente, senza quasi bisogno di dirci nulla sappiamo già cosa pensa l'altro. Un grande motociclista e un ragazzo unico.
Sai bene quanto mi abbia pesato tagliare così il nostro progetto e forse anche tutti quelli che avremmo potuto organizzare e realizzare in futuro, non smetterò di ripeterti quanto mi sia dispiaciuto lì per lì e quanto mi dispiaccia anche ora ma so che capisci perfettamente il mio stato d'animo in questo momento. Troveremo di certo altri mille motivi per rivederci ogni settimana!

Saluto e ringrazio anche tutti voi del forum, ammetto che negli ultimi anni la mia presenza qui è stata praticamente nulla ma soprattutto nei primi anni con la Multi620 siete stata una fonte infinita di sapere, mi avete insegnato tantissimo, dai primi giri in compagnia del grande Renzo, alle sparate qui intorno coi ragazzi della Brigata Lanterna, alle cavalcate dolomitiche, il giro in Toscana organizzato da Freevax, la Multislittata con Diego e Bruno, il salto in Svizzera dal buon Gio, gli orobici, Rug, Liuck e i romani e mille altri piacevolissimi ricordi. Mi auguro che molti altri ragazzi possano in futuro ricevere da voi ciò che ho ricevuto io.
Gerry McCoy.
00giovedì 7 luglio 2016 09:15
Ciao ragazzo, certo c'è poco da dire quando un concetto è espresso così chiaramente, magari con il tempo se non vendi la moto qualche girello lo farai ancora, ci siamo passati in tanti, ed il pericolo è in ogni cosa, anche semplicemente in bici...
Con l'augurio che il tuo nuovo pargolo possa darti tutte le soddisfazioni che un padre si aspetti, ti saluto calorosamente.
Gerardo
(fino)
00giovedì 7 luglio 2016 10:26
azz Walter ci volevi Tu e la tua disavventura per farmi tornare a scrivere sul forum dal quale ultimamente latito anch'io.
Intanto una fanculizzatina in diretta perché sono molto offesA di non essere stata citatA in prima persona.
Venendo al merito ammetto che tanta assennatezza da parte Tua non mi meraviglia affatto, con la stessa franchezza ti dico che è anche frutto del "momento". Senso di responsabilità di giovane padre ed orgoglio motociclistico ferito danno questo risultato.
Però ci sta Walter, ci sta che le moto vadano in terra per una sciocchezza, così come ci sta che per un nonnulla ci vogliano mesi per guarire e che da una rovinosa caduta ci si rialzi scrollandosi la polvere da dosso. Ma questo in tutto, in qualsiasi cosa si faccia, certo la moto ha un intrinseca pericolosità, ma è il fatto di essere novello papà che aumenta di gran lunga nella ns psiche il valore di questo fattore.
Lo ammetto anch'io per una decina di anni ho troncato con la moto, poi ho messo il pupo sul sellino e tutto magicamente è tornato come prima.
So mica però, Amico mio, se ho fatto bene, mi sono perso un sacco di piaceri e per evadere ricorrevo poi ad altre passioni, che oltre a costarmi un patrimonio in energie e risorse, erano poi altrettanto pericolose. (prova a prenderti un boma sulla testa in una strambata veloce e poi mi dici, ovvero a scendere con gli sci su una pista ghiacciata... azz sette costole in un colpo solo ci ho lasciato).
Dai Walter, prendi la cosa con la giusta importanza, partendo dal presupposto che nella sostanza non è successo proprio nulla, e decidi con calma cosa sia meglio fare.
Se poi mi dici che non usi più la moto solo per il fatto che quel poco tempo che ti resta vuoi godertelo con tuo figlio ecco che avrai tutta la mia approvazione.... Ma non trifolarmi con la paura di farti male, non è da Te.
A ecco si ..... CAMBIA SQUADRAAAAAA
Ti abbraccio,

fino [SM=x52783]










bbbteam81
00giovedì 7 luglio 2016 12:07
Guarda guarda chi si rivede [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771]

Bella Walter che piacere rileggerti di nuovo qua sul forum [SM=x52782]
Splendido giro e splendido report [SM=x52775] noi ci eravamo la settimana dopo di te [SM=x52770] [SM=x52783]
Mi dispiace per la caduta ma per fortuna niente di grave [SM=x52767] Goditi tuo figlio e vivi il momento [SM=x52775] se poi questo vorrà dire mettere da parte un attimo la passione per le due ruote chissenefrega [SM=x52770] anche se sono d'accordo con Gianni.....ci sono un'infinità di cose pericolose al mondo e non possiamo smettere di fare tutto [SM=x52774]
Pensaci......
dema72
00giovedì 7 luglio 2016 20:52
Un consiglio da uno che ha bazzicato molto in questo forum nello stesso periodo Tuo e che poi ha mollato più o meno per gli stessi motivi [SM=x52769] ....non la caduta perchè ne ho fatte tante [SM=x52777] ..ma per mia figlia [SM=x52775]

NON VENDERE LA MOTO

io ho fatto la cazzata un anno fa [SM=x52777] ...la usavo pochissimo per il poco tempo e l'impegno che una figlia piccola ti da...il lunedì leggevo la cronaca locale ed era sempre un bollettino di guerra così mi ero convinto che fosse la cosa giusta da fare...

poi ho passato un periodaccio ...perchè la passione non puoi spegnerla a comando .....aprivo il garage e mi prendeva lo sconforto...

cosi mi sono ripreso una vecchietta 1100S...che continuo a usare pochino ...però mi basta anche andarci a spippolare attorno in garage e sono di nuovo felice come un bimbo [SM=x52770]

il forum lo seguo poco.... leggo qua e la quando posso tipo stasera [SM=x52783] .....mi ero ripromesso di tornare attivo ma fra lavoro e impegni dopo lavoro faccio fatica [SM=x52789]


e comunque ho riscoperto il piacere di girare in moto anche da solo...ogni tanto parto e mi faccio 3-400 km e torno a casa così rilassato che anche se la moto resta in garage per qualche settimana non mi pesa.

vedi te cosa fare [SM=x52769] ...ma pensaci su due tre quattro volte prima di venderla [SM=x52767]


MultiEgo
00venerdì 8 luglio 2016 08:42
Ciao Gerardo, come stai? sei poi andato sui Pirenei? [SM=x52771]

Scusa Gianni hai ragione [SM=x52771] accetto la fanculizzata per non averti citato direttamente [SM=x52770] [SM=x52777]
Ma so che ci penserà Giampaolo a consolarti! [SM=x52780] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52780] [SM=x52781]

A parte le battute, mi ricordo bene, molto bene, tutti i giri fatti con l'appuntamento fisso al baretto di Corso Italia! I vari "avvicinamenti" alle Dolomiti! [SM=x52771] che ricordi... davvero tanta roba! [SM=x52767] [SM=x52775]

Ciao Niccolò, ho visto le foto di Penelope, WOOOW! [SM=x52771] [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767]
Complimenti! non solo per la multi ma soprattutto per la tua tenacia, ricordo le vicende che hai raccontato sul forum... chissà che non mi aiutino a ripensare a ciò che ora ho ben chiaro in mente. [SM=x52769]

Luca, non so che dirti. Per ora voglio so solo dirti grazie per le parole sincere che hai scritto [SM=x52768] poi boh non so proprio.
Nonostante la mia disavventura in Svizzera, che come giustamente dite poteva capitare anche sotto casa in bici... sono sempre convinto che sia più pericoloso girare il sabato/domenica qui sui passi vicini pieni di piRloti improvvisati, a pazzi che si credono Rossi ed autisti distratti al telefono con la testa altrove piuttosto che dall'altra parte delle Alpi o sui Pirenei. Quindi sinceramente se dovessi risalire in moto credo avrei ancora più timori a girare in mezzo a questa "fauna" [SM=x52793] piuttosto che partire per un lungo viaggio come fatto in questi ultimi due anni.
Magari fra una settimana, un mese o un anno cambierò idea e mi pentirò ma per il momento sono piuttosto convinto.

Fra l'altro credo di esserti ancora debitore di un paio di spritz che mi hai offerto durante le Cavalcate sulle Dolomiti [SM=x52785] [SM=x52785] [SM=x52771]

[SM=x52783]
Dani1000
00venerdì 8 luglio 2016 09:26
Ciao Caro,
un abbraccio a te e alla tua famiglia.
Ti stavo leggendo con grande invidia e poi il patatrack e con un risvolto inaspettato.....
Diciamo che in parte ti capisco. Sono diventato bi papà e con il secondo figlio sono diventato ancora più lento. La leggenda dice che un pilota perde un secondo al giro dopo la paternità, ma non dice che dopo il secondo non ne hai più voglia. O meglio ne avresti anche voglia, ma ci sono talmente tante altre cose da fare che ti rimane solo il tempo a pensare di andare in moto sognado viaggi epici e non riuscendo neanche ad andarci a prendere il giornale.
Io la moto ora non ce l' ho più e il poco tempo libero che ho lo dedico ad andare in bicicletta, ma non c' è giorno dove non guardo gli annunci per cercare "l'offerta giusta" che mi faccia tornare in sella.
il tuo è un momento, uno stato d' animo legittimo e credo che ci siano passati in molti. una fase della vita normale dove si cresce e si cambia, ora la pensi così, un domani la penserai diversamente. Probabilmente se usassi la moto quotidianamente in poco tempo ti passerebbe questa tua sensazione poco alla volta, ma se tutte le volte che sali in sella invece di divertirti vorresti essere da un' altra parte allora è giusto smettere. Magari quando tuo figlio avrà 5 anni ti comprerai un' altra moto, magari semplice da passeggio e porterai tuo figlio a fare delle bellissime passeggiate che lui ricorderà sempre con grande emozione.
La mia figlia grande ha 4 anni e non vedo l' ora che ne compia 5 per poterla portare in moto con me. L' anno prossimo compio 40 anni e dovrò assolutamente farmi un regalo da condividere con lei...
crifan
00venerdì 8 luglio 2016 14:18
Walter.... walter... allora non AVEVI mollato del tutto la moto... e non farlo ora... [SM=x52767]
lasciala in garage a prendere polvere, un giorno entrando in garage, ti verrà voglia di metterti li a pulirla e ti verrà voglia di risentire nuovamente girare il motore...
Ti verrà voglia di andare a fare un giretto tranquillo in riviera a mangiarti un gelato... tutto con calma e tutto a suo tempo, posso solo immaginare cosa provi in questo momento, ho superato i 40 e al momento la passione non mi passa... basta fare le cose con tanto buonsenso e non andarsela a cercare...
Poi se la sfida ci vede bene, non occorre essere in moto [SM=x52774]
Poi sarà anche un buon motivo per farti passare i malumori che ti darà inevitabilmente la squadretta [SM=x52780] [SM=x52780] [SM=x52780] [SM=x52780]

magari con tutti questi desaparecidos liguri, un giorno organizzeremo una cenetta [SM=x52782] [SM=x52782] [SM=x52782]

intanto io e Gianni, cerchiamo di tenere alto l'onore sulle due ruote [SM=x52767]

un abbraccio Walter
(fino)
00venerdì 8 luglio 2016 15:06
[SM=x52772]

Raga io insisto a prenderlo sul vivo e si mi worranno pazienza che sarà maiiii...

ma come azz fa un genoano motociclista a vivere contento senza motocicletta????

cioè ragazzi equivale ad un futuro di soddisfazioni zero cancellato con la gomma.... una tristezza infinita

noi Giampaolo non saremo messi benissimo .... ma forse ....

loro hanno Juric (o come azz si scrive) [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779]

Juric chiiii???????



Raga per cortesia fate i bravi, non bannatemi all'istante, lasciate il messaggino sino a stasera così mi legge e domani lo becco al baretto di corso italia in moto [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779] [SM=x52779]


fino [SM=x52783]

cagnoso
00venerdì 8 luglio 2016 17:52

Finalmente ritrovo con piacere un altro Ligure disperso. [SM=x52782]

Succede, purtroppo succede.

A me è costato due anni di esilio e qualche cicatrice.

Ti capisco, eccome se ti capisco, quando ci sono di mezzo i bimbi poi tutto cambia drasticamente e di colpo come è successo a te.

Quello che posso dirti, visto che non è successo nulla di grave, è di restare sereno a tutto il resto ci penserà il tempo.

Anche io ti consiglo di non vendere la moto, lasciala lì se puoi, chissà mai... [SM=x52769]

Sappi che, se mai tornerai a sentire i Tamburi di Jumanji, troverai sempre qualche pazzo che ti avrà pazientemente aspettato e sarà felice di tornare a condividere curve e risate con te.

A me è successo così... [SM=x52767]





pacioccone66
00venerdì 8 luglio 2016 19:00
Ciao Walter ,
che piacere rileggerti [SM=x52768]
E' sempre bello scorrere le righe dei tuoi scritti e vivere con te le tue avventure .... [SM=x52782]
Mi dispiace per l'accaduto però sono concorde con gli altri MF : non vendere la moto ,magari tienila li coperta e vedrai che fra una settimana ,un mese o chissà leverai quel telo e ti tornerà la voglia di cavacarla ancora.
Anche io e Cristina l'anno scorso abbiamo vissuto una brutta esperienza sulla strada dello Stelvio ma ci siamo detti che questa è la vita e la nostra passione ci porta a convivere con i pericoli che la strada porta .
Un abbraccio sincero [SM=x52767]
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